Mirko Vichi, candidato nelle elezioni regionali nella lista di Toscana Rossa.
“La nostra lista ha come punti cardine: ambiente, salute, lavoro e pace. Ma senza pace, tutti gli altri diritti restano solo parole vuote. La mia candidatura si fonda proprio su questi tre pilastri: lavoro, salute e pace. Ho compiuto 40 anni a maggio, e mai come oggi ho provato così tanta paura per il futuro. Una sensazione che condivido con tanti, anche molto più grandi di me. Perché stavolta la guerra ce l’abbiamo davvero “all’uscio di casa”, come si dice da noi.
“Lavoro. Ho fatto tanti lavori prima di trovare stabilità in una grande azienda metalmeccanica. In questi anni ho visto i diritti dei lavoratori sgretolarsi: l’innalzamento dell’età pensionabile, il jobs Act, la svendita dello Statuto dei lavoratori, fino alla cancellazione dell’articolo 18 – una delle più grandi conquiste operaie . Siamo contro il lavoro precario e povero. Non è ammissibile lavorare ed essere comunque poveri: e poi si ha il coraggio di parlare di “democrazia”! Vogliamo: contratti dignitosi negli appalti; applicazione piena del CCNL, stop agli appalti al massimo ribasso, re-internalizzazione dei servizi esternalizzati, assorbendo i lavoratori nel pubblico, salario minimo e riduzione dell’orario di lavoro, battaglie da portare avanti anche a livello nazionale ed europeo, reddito di cittadinanza regionale”.
“Sanità. Viviamo in una corsa al riarmo, mentre la sanità pubblica viene smantellata. Basta entrare in un ospedale per accorgersene: liste d’attesa infinite, carenza di medici e operatori sanitari, ASL accorpate per “risparmiare”, e un sistema sempre più privato. Basta guardare il San Donato di Arezzo: un esempio lampante di privatizzazione strisciante, dove i soldi pubblici vengono dirottati a vantaggio di pochi”.
“Pace. Siamo contro la militarizzazione dei territori e per la riconversione ecologica delle basi, restituendole alla comunità.
Viviamo in uno dei territori più militarizzati d’Italia: la costa pisano-livornese, con nuove basi a Volterra, Pontedera, San Piero a Grado e Rovezzano, dove si vorrebbe costruire un comando NATO in mezzo alle case. In caso di un conflitto su scala mondiale, sarebbero tra i primi obiettivi sensibili. Per questo diciamo: NO all’aumento delle spese militari, NO alla NATO, NO a un’economia di guerra che distrugge lo Stato sociale e restringe le libertà democratiche. Il nostro obiettivo: Vogliamo invertire la rotta delle politiche neoliberiste degli ultimi trent’anni. Vogliamo ripristinare la gestione pubblica dei servizi essenziali. Non ci vergogniamo di avere un’ideologia. Anzi: quando esistevano davvero le ideologie e i valori, la politica era fatta con la P maiuscola. Non fluida, non ambigua: chiara.
“Pace, Diritti, Giustizia Sociale. Costruiamo insieme un’alternativa di sinistra, progressista, concreta e necessaria. Per una Toscana veramente rossa, una Toscana di pace e non di guerra, con più pubblico e meno privato!”.