Torna sul tema della Newco formata da alcuni comuni soci di Publiacqua, fra cui Castelfranco Piandiscò, la consigliera Claudia Lucarini del Movimento 5 Stelle. “Nel Consiglio del 28 Luglio come M5S Castelfranco-Piandiscò abbiamo presentato un’interrogazione per richiedere documenti di cui eravamo certi l’Amministrazione fosse in possesso e della cui esistenza non siamo stati messi a conoscenza prima che fosse presa, in assoluta autonomia e senza consultazione delle forze di minoranza, la decisione di conferire le quote societarie di Publiacqua nella nuova Holding New.co, una vera e propria S.p.a di diritto privato, solo apparentemente “pubblica”, verso la quale nutriamo numerose riserve”, spiega Lucarini.
“La risposta scritta ricevuta in sede di Consiglio da parte dell’Assessore Niccolò Innocenti, dichiarava di non aver nessun piano strategico in loro possesso, che è poi apparso, e a noi consegnato, solo l’indomani, con la giustificazione che tale atto informale, o meglio, definito nel documento stesso “riservato” riguarda in realtà la Multiutility (il progetto che ingloberà anche la gestione del servizio energia e rifiuti), accorpando Publiacqua e Alia e per la quale, è palese, la New.co sarà solo propedeutica. Per il M5S – ribadisce la consigliera – energia e rifiuti non hanno solo un valore economico ma sono anche elementi fondamentali a determinare la qualità della vita dei nostri concittadini e la sostenibilità ambientale dei nostri territori. Avremmo voluto più trasparenza e coinvolgimento in fase decisionale, e come dichiarato in Consiglio, saremo a fianco dell’Amministrazione in questo percorso soltanto se saremo certi che questa sarà la migliore soluzione volta a garantire alla popolazione il meglio del servizio idrico e delle tariffe applicabili”.
“Ad oggi, alla luce delle informazioni recepite – spiega Claudia Lucarini – restiamo fortemente scettici e continueremo ad opporci. Ci adopereremo per organizzare incontri pubblici per informare la cittadinanza, rispettosi, contrariamente a quanto fanno tutte le amministrazioni che hanno aderito, del risultato di un referendum ormai di oltre 10 anni fa dove 26 milioni di persone si sono espressi a favore dell’Acqua Pubblica rifiutando la mercificazione e le quotazioni in borsa, già previste per la nuova Holding, dove faranno da padroni grandi Comuni come Firenze e Prato. Per quanto ci riguarda, se non sarà garantito il pieno controllo e la piena potestà gestionale alla parte pubblica, alla luce delle passate gestioni miste pubblico-privato e visti i risultati in termini di abbattimento costi e di efficienza, noi ci opporremo. Non appoggeremo questa “sottomissione” destinata alla gestione di un bene così essenziale alla vita umana, dove tutto sarà deciso fuori dal nostro Comune, e dove al massimo saremo chiamati a votare decisioni già prese”.
Come M5S restiamo coerenti e ancora oggi miriamo a salvaguardare una delle nostre “punte” ossia l’Acqua come Bene Comune, valore fondamentale fin dalla nascita del Movimento. Cosa dire invece del Presidente della Regione Giani che oggi benedice questo progetto, nonostante la ripubblicizzazione dell’acqua fosse uno dei suoi obiettivi in campagna elettorale? Forse sarebbe stato il caso che questa Amministrazione si aprisse ad un confronto vero tra forze politiche e popolazione, nonché fra Regione e Comuni, affinché vengano previsti strumenti di rappresentanza garanti di un equilibrio fra le varie realtà territoriali, o per valutare la possibilità di optare ad una concreta alternativa, come una azienda consortile, come molti comuni stanno già facendo. Forse la Giunta dovrebbe essere la prima a chiedere spiegazioni alla Regione, anziché soccombere a direttive che vengono dall’alto, alle quali invece qualche Sindaco coraggioso,seppur vicino politicamente agli enti proponenti la nuova Holding, ha saputo dire NO.
Noi resteremo vigili e continueremo ad opporsi ad ogni aspetto economico, politico e giuridico sul quale non concorderemo, auspicando la partecipazione della popolazione tutta, perché l’acqua è indubbiamente Bene di tutti e non dovrà mai divenire fonte di profitto.