25, Novembre, 2024

Seicento impiegati in meno in sei mesi, saldo negativo anche per ditte e imprese. L’analisi della Cgil che venerdì si riunisce in assemblea

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“La ripresa economica è ancora una speranza ma non una realtà, almeno in Valdarno”: a dirlo è il responsabile Cgil di zona, Andrea Ghiandelli. I numeri parlano di 28mila addetti in Valdarno, nei sei mesi del 2015 sono scesi di 600 unità. E sono più le aziende che chiudono di quelle che aprono. “Il 20 novembre assemblea generale degli iscritti al sindacato, discuteremo di questi temi”

Tra il 2014 e il primo semestre del 2015 il numero degli occupati in Valdarno è sceso da 28.701 a 28.163. Circa seicento addetti in meno, che equivale al 2% in meno: una sostanziale stabilità, ma che per la Cgil è comunque un segnale da non sottovalutare. Anche perché, negli ultimi due anni, anche il differenziale tra imprese attivate e cessate è negativo.

Dal 2013 al giugno di quest’anno, i numeri sono resi noti dal sindacato, in Valdarno sono state aperte 661 ditte individuali a fronte di 751 cessazioni (-90) mentre sempre nello stesso periodo sono state aperte 1.356 aziende e ne sono state chiuse 1.445 (-89).

"La ripresa economica è ancora una speranza ma non una realtà. Almeno in Valdarno", commenta il responsabile Cgil di zona, Andrea Ghiandelli. "Si intravede qualche piccolo segnale di ripresa nell'industria metalmeccanica ma siamo ancora ben lontani dall’auspicato consolidamento. Altro spiraglio è nel settore agroalimentare e della panificazione artigianale".

Male, invece, l'edilizia, e qualche segnale negativo arriva anche da tessile e pelletteria: "Mentre il comparto manufatturiero del tessile e dell'abbigliamento per anni è stato la locomotiva economica del Valdarno, oggi stenta a ripartire, come del resto il settore edile, che da anni è praticamente bloccato". 

Si parlerà della situazione attuale e delle strategie possibili, durante l’assemblea degli iscritti del Valdarno che si terrà il 20 novembre, con inizio alle ore 9, nei locali del circolo Arci di Montevarchi. E’ la terza delle quattro assemblee promosse dalla Cgil provinciale. Si sono già tenute quelle in Valtiberina e in Casentino. Dopo questa del Valdarno, sarà la volta della Valdichiana.

"Valuteremo la situazione economica della vallata, le strategie sindacali, i rapporti e le relazioni istituzionali – spiega Ghiandelli – ma affronteremo anche l’ulteriore qualificazione dei nostri servizi. Non dimentichiamo che in Valdarno la Cgil ha una forte rappresentanza sociale che si traduce in 13.300 iscritti, tra attivi e pensionati. E questi ultimi sono quasi il 50% della popolazione anziana del territorio. I temi non saranno, quindi, solo quelli economici ma anche quelli sociali. Vogliamo affrontare anche le conseguenze che avrà per il nostro territorio, per l’ospedale della Gruccia e per i servizi territoriali, la riforma sanitaria regionale". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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