Anche l’amministrazione di Bucine ha segnalato alla Regione sette piante per il censimento degli Alberi Monumentali da tutelare e preservare. Cinque degli alberi della Valdambra appartenevano al progetto “Gli alberi della memoria” del 2008
Sette piante del territorio comunale di Bucine sono state segnalate dall’amministrazione comunale alla Regione per inserirle nell’elenco degli Alberi Monumentali. Le schede sono state inviate nei giorni scorsi per il nuovo censimento: entro il 31 luglio, infatti, i comuni possono comunicare gli alberi da tutelare e approvare i relativi piani di conservazione.
Gli alberi sono il Tasso di Pietraviva, la Quercia ibrida di Badia A Ruoti, il Cipresso di Petrolo, l'Olivo di Montebenichi, il Leccio di Bellavista, il filare di Pini Domestici di Migliarina e il Gelso di Casa Zanio. I primi cinque appartenevano al progetto “Gli alberi della memoria”, realizzato dal comune di Bucine nel 2008 con l’assessore Anna Del Vita e proseguito negli anni successivi con iniziative, alcune in collaborazione con le scuole, per far conoscere la ricchezza e il valore di questi monumenti naturali.
Questi “giganti della natura” hanno un legame storico anche con la comunità: per esempio, il leccio di Bellavista è stato la cornice di feste e sagre sotto la sua cupola naturale formata da rami antichi anche di 300 anni. La stessa età stimata per l’olivo di Montebenichi e per il tasso di Pietraviva. Oppure il cipresso vicino alla Fattoria di Petrolo, di 200 anni d’età, è il più grande della sua specie nella provincia.
Per effettuare i controlli necessari riguardo ai parametri indicati, nelle schede del comune di Bucine è stato richiesto l'intervento del Corpo Forestale dello Stato di Arezzo e la consulenza dell'esperto di botanica Paolo Lachi.
Gli alberi monumentali in Italia sono protetti e tutelati dalla legge n.10 del 2013, che ha istituito anche il censimento di queste piante, così da valorizzare e tutelare i beni ambientali cittadini e in particolare gli alberi storici, che sono circa 20mila in Italia.