Il primo cittadino di Bucine è intervenuto in Consiglio sulla questione dello stabilimento di Ambra: problema complesso e difficile, molti enti e soggetti coinvolti e non è chiaro a chi spetta vigilare e intervenire. Intanto il comune si sta muovendo anche verso la Regione
“La situazione della ex Toscana Tabacchi rimane complessa e i cittadini sono giustamente preoccupati. Chiederemo anche il supporto della Regione per cercare di sbloccarla, intanto abbiamo avviato un procedimento di urgenza nei confronti dei soggetti coinvolti e un’ordinanza”. Il sindaco di Bucine è tornato a commentare la situazione della struttura di Ambra durante la seduta di Consiglio comunale, in risposta all’interpellanza presentata nelle scorse settimane dal gruppo di opposizione TerraNostra.
L’immobile è sotto sequestro dal 2013 e qualunque sopralluogo può essere effettuato solo dopo autorizzazione della Magistratura. “Il procedimento che abbiamo avviato su consiglio dei nostri legali è per cercare di chiarire chi deve vigilare e chi deve intervenire: ci sono numerosi enti e soggetti coinvolti, ma nessuno si fa avanti per ammettere le proprie eventuali responsabilità, senza contare poi i tempi molto rallentati. Ma come amministrazione vogliamo che questa incertezza venga risolta il prima possibile, perché permane il pericolo per la salute dei cittadini”, prosegue Tanzini, spiegando anche che le ultime analisi di Arpat hanno confermato la presenza di amianto nella composizione del cemento di uno dei due strati di copertura.
“In accordo con la Asl, inoltre, abbiamo predisposto un’ordinanza per la messa in sicurezza dei frammenti che sono caduti dal tetto intorno alla struttura e documentati nell’ultimo mese, sempre previa richiesta di autorizzazione al Magistrato”, spiega il primo cittadino di Bucine. Intanto l’ufficio comunale competente ha inserito i propri crediti per tributi locali nel passivo fallimentare: “Il comune deve riscuotere Imu, Tari e imposte locali, per non parlare poi del danno di immagine che stiamo valutando”. Il prossimo 7 ottobre, intanto, è stata fissata la prima udienza per l’episodio di sversamento che risale al 2012.
Tanzini ha spiegato anche che ha chiesto l’intervento della Regione per un tavolo di confronto con i soggetti interessati dalla vicenda, tra cui figurano la proprietà, i creditori, il commissario della procedura, l'Istituto di Vendite giudiziarie che è anche il custode. “Il costo dell’inadempienza non deve essere pagato dal comune e dalla comunità. Continuerò a vigilare e insistere, faremo di tutto come amministrazione, perché la Magistratura dovrà accertare le responsabilità: chi ha sbagliato deve pagare”.