La variante riguarda la destinazione d’uso di un terreno, per la realizzazione della nuova sede della Croce Rossa di Incisa: oggi quel terreno è di proprietà dei genitori della sindaca. M5S: “Riteniamo ci sia un conflitto d’interessi, valuteremo ogni azione in merito”. La Mugnai respinge le accuse: “Non ho partecipato al dibattito e al voto in aula, né ho seguito la procedura precedente”
Ha sollevato polemiche il voto sulla variante al regolamento urbanistico per un terreno situato in località La Fonte a Incisa: è il terreno su cui la Croce Rossa vorrebbe realizzare la sua nuova sede, destinata a rimessaggio per i mezzi che oggi vengono invece parcheggiati, per problemi di spazio, in aree all'aperto, con i problemi che questo comporta. Da anni si cercava una soluzione alternativa, e oggi l'individuazione di quel terreno sembra costituire la localizzazione ideale per soddisfare le esigenze della Croce Rossa.
A presentare l'istanza di variante sono stati, insieme, il presidente della Croce Rossa e gli attuali proprietari: i genitori della sindaca Giulia Mugnai. Quel terreno, oggi previsto con destinazione commerciale, doveva essere passato a assistenziale e sociale. Non sono previste nuove volumetrie oltre a quelle già previste (c'è una diminuzione perché la previsione commerciale era maggiore).
Ma è proprio sulla proprietà attuale del terreno che si sono concentrate le critiche, in particolare dell'opposizione del Movimento 5 Stelle. Naimi solleva dubbi di possibile conflitto di interessi: "Riteniamo la proposta di delibera, oltre che inopportuna politicamente, non condivisibile anche sotto altri aspetti. Entrando nel merito del provvedimento innanzitutto dobbiamo rilevare che la richiesta è pervenuta solo 3 mesi fa dai genitori del Sindaco e dal Presidente della Croce Rossa di Incisa. Come M5S siamo favorevoli a una nuova sede della Croce Rossa, poiché riconosciamo l’importante e prezioso lavoro svolto da tutti i volontari, e comprendiamo che sia problematico rimanere nell’attuale sede: tuttavia non condividiamo il futuro posizionamento dei nuovi locali e sopratutto poniamo l’accento sulla questione politica indipendentemente dal futuro utilizzo dei terreni".
"E’ utile ricordare – prosegue Naimi – che il Sindaco ha la delega alla Pianificazione territoriale tra cui i Piani urbanistici e l’Edilizia Privati, quindi poco importa se è uscito al momento della discussione in aula, permane comunque un importante conflitto d’interessi poiché è evidente e naturale che fosse al corrente della proposta. Sarebbe preoccupante il contrario. In secondo luogo è utile sottolineare la celerità con cui questo provvedimento è approdato in Consiglio e saremo curiosi di sapere dal Sindaco, se mai ne sia a conoscenza, se già sono presenti progetti o sono stati stipulati accordi con gli acquirenti prima dell’approvazione della delibera. Inoltre è doveroso evidenziare che la documentazione che doveva essere allegata al provvedimento non è mai pervenuta al domicilio eletto per le comunicazioni dei consiglieri, impedendo di avere un quadro completo della situazione".
Naimi solleva anche alcune critiche dal punto di vista tecnico, sulla localizzazione del terreno. E infine aggiunge: "Ci saremmo aspettati che il Sindaco, per togliere qualsiasi ombra sulla politica locale, avesse ritirato l’atto e si fosse adoperato per facilitare la creazione della nuova sede della Croce Rossa in altre zone da subito agibili senza bisogno di importanti e interventi di costruzione, per esempio in locali come il deposito comunale d’Incisa che tra l’altro si trova anche in una posizione più centrale ed il comune ha già messo in vendita".
Alle polemiche replica la sindaca Giulia Mugnai: "Naimi arriva secondo, su questo aspetto: perché la prima ad averlo esposto in Consiglio comunale sono stata io, per prima ho chiesto di lasciare l'aula perché il Consiglio comunale fosse libero di prendere ogni decisione. Io stessa ho detto che non volevo esserre presente nemmeno durante la fase di discussione, non solo al momento del voto. Invito tranquillamente Naimi a inviare l'atto a qualsiasi ente o forza di polizia che ritenga utile, perché è prima di tutto interesse mio e oviamente anche dei cittadini quello di chiarire che non esiste nessun conflitto di interessi".
"Lo affermo con sicurezza, anche perché, proprio essendo cosciente del fatto che il terreno è attualmente dei miei genitori, ho deciso fin da subito di non seguire nessuna delle fasi precedenti, in nessun modo: tutta la fase istruttoria della pratica è stata seguita dalla vicesindaco Cardi, e non mi sono mai interessata né informata nemmeno dal punto di vista tecnico. Anche per questo – conclude la prima cittadina – valuterò eventuali azioni legali per chi dovesse assumere atteggiamenti di tipo diffamatorio nei confronti della sottoscritta o della mia famiglia".