23, Dicembre, 2024

Unioni civili: in tre consigli comunali Alternativa Libera presenta mozioni

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Tre consiglieri di Alternativa Libera Marco Bonaccini, Piero Caramello e Marco Parolai, rispettivamente di Terranuova, Figline e Incisa Valdarno e Loro Ciuffenna, hanno presentato nei propri consigli comunali una mozione

Unioni civili: Alternativa Libera di tre comuni valdarnesi presenta una mozione per impegnare le rispettive giunte a redigere un regolamento per la celebrazione delle unioni civili. Lo scopo è dare le stesse possibilità previste dal vigente regolamento nella celebrazione dei matrimoni civili, in attesa dei decreti attuativi della legge Cirinnà.

A presentare le mozioni: Marco Bonaccini, Piero Caramello e Marco Parolai rispettivamente di Terranuova, Figline e Incisa Valdarno e Loro Ciuffenna. 

"Lo scopo è avere al più presto una disciplina puntuale che regoli l’organizzazione generale del rito e dia la possibilità di celebrare l’unione civile anche al di fuori del Municipio come previsto dal 2014 per i matrimoni civili. Una parificazione amministrativa che non crei cittadini di serie A e serie B ma dia la stessa dignità e solennità a matrimoni e alle unioni civili, segnando un passo in avanti nel linguaggio e nel costume di tutti i giorni"-

"L’approvazione della legge Cirinnà, pur con tanti limiti e mutilata di parti importanti come la stepchild adoption, segna comunque un passo in avanti importante nella storia socio-culturale di questo Paese, e lo prendiamo come un primo passaggio verso la piena uguaglianza garantita dal matrimonio egualitario – dichiarano i tre consiglieri comunali di Alternativa Libera e continuano – come esponenti locali della componente parlamentare di Alternativa Libera crediamo che sia fondamentale trasportare sul territorio questi principi, avvicinandoli ai cittadini con atti concreti. La discussione non si blocchi su sterili posizioni ideologiche. Bisogna avere la consapevolezza che, ormai da troppo tempo, moltissime persone aspettano di vivere dignitosamente la propria vita e hanno atteso troppo a lungo di godere degli stessi diritti di milioni di cittadini europei”.

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