26, Novembre, 2024

Tutelare il bosco per salvare il territorio: a Vallombrosa si apre la riflessione. Lettera del Ministro Costa: “Ultima chiamata”

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Il bosco e la montagna visti come primo presidio a difesa delle calamità naturali: una riflessione importante, lanciata dal workshop che si è aperto questa mattina a Vallombrosa. Presenti esperti, rappresentanti di enti pubblici, Carabinieri Forestali. Assente per impegni istituzionali, il Ministro Costa ha inviato un importante messaggio: “Siamo consapevoli di essere all’ultima chiamata per salvaguardare il territorio”

Quanto può incidere il taglio indiscriminato dei boschi sulla tenuta del territorio? In che misura i boschi possono rappresentare un baluardo di difesa naturale alle calamità che sempre più di frequente colpiscono in Italia e nel mondo? Sono le domande a cui cerca di dare delle prime risposte concrete il workshop che si è aperto questa mattina a Vallombrosa, all'interno degli spazi dell'Abbazia. 

"Un luogo scelto non a caso – ha spiegato Luigi Del Fante, fra gli organizzatori del convegno – qui arde la fiammella di San Giovanni Gualberto, questa è la patria dei forestali di tutta Italia. Non potevamo che partire da qui, per iniziare questo percorso di presa di coscienza e consapevolezza sul ruolo del bosco". Lo scopo è duplice: da una parte, comprendere la situazione attuale, e come essa sia cambiata in base all'intervento dell'uomo sul patrimonio boschivo; dall'altra, tracciare una direzione da seguire per il futuro, proporre un indirizzo che permetta di prevenire danni, tutelare il bosco e di conseguenza garantire la sicurezza idrogeologica del territorio. 

 

Ed è quello che invita a fare anche il Ministro all'ambiente Sergio Costa che, impossibilitato ad essere presente per la coincidenza con il summit all'Onu sul clima a New York, ha inviato una lettera a Vallombrosa, letta pubblicamente dal Segretario generale dell'Autorità di Bacino, Massimo Lucchesi. "Oggi gli ecosistemi forestali sono in continua diminuzione, e questo determina una vulnerabilità del nostro pianeta di fronte al cambiamento climatico globale. E il convegno di Vallombrosa propone un modello ideale di integrazione delle conoscenze, in una visione organica efficace per la difesa dal rischio idrogeologico, partendo dalla salvaguardia dei boschi". 

"Siamo tutti noi ben consapevoli di essere giunti all'ultima chiamata, se vogliamo dare davvero concretamente una svolta al sistema di difesa dell'ambiente, dei nostri boschi e della biodiversità, potenziando le politiche per la messa in sicurezza del territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico. Dunque, l'auspicio è che i lavori si possano chiudere con una serie di indirizzi operativi concreti e condivisi", chiude la lettera del Ministro Costa. 

 

 

È lo stesso Lucchesi, Segretario generale dell'Autorità di Bacino, a spiegare il senso del workshop: "L'idea è di confrontarci e portare allo stesso tavolo contributi diversi, per configurare un lavoro sulla base di alcuni elementi guida che serviranno ad arricchire e configurare al meglio i prossimi piani, in particolare i Piani di gestione del rischio alluvioni e il Piano di gestione acque. È fondamentale prendere in considerazione tutti gli aspetti che emergeranno da qui, e che in passato non erano stati presi in esame". 

Dopo i saluti dell'Abate di Vallombrosa e del Colonnello Luigi Bartolozzi per il Comando dei Carabinieri Forestali della Toscana, la mattinata ha visto la proiezione di una intervista a Fabio Clauser, oggi centenario, ex Vice Direttore del Corpo Forestale dello Stato; e poi la riflessione, con il lavoro di confronto  è proseguita anche sullo spunto di alcuni spezzoni del film "Il segreto del Bosco Vecchio" di Ermanno Olmi. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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