Le imprese dei settori commercio, turismo e servizi in Valdarno aretino sono 4.221 sul complesso di 8.694 aziende iscritte alle liste camerali a fine 2017. Un comparto che ha saputo reggere soprattutto quando ha investito sull’innovazione, sulle competenze digitali e sulla formazione continua. Confcommercio conferma la collaborazione con Banca Valdarno
Dal commercio al turismo, fino ai servizi alle imprese: appartiene al terziario, in Valdarno aretino, almeno una impresa su due. Un comparto che dunque risulta, alla fine del 2017, fra i più importanti per l'economia valdarnese. Lo dimostra l’indagine elaborata dalla Confcommercio sulla base dei dati camerali relativi alla chiusura del 2017 e presentata in conferenza stampa nella sede della Banca del Valdarno, con la quale si è confermata la collaborazione sul fronte della formazione.
L’indagine della Confcommercio rivela che delle 8.694 imprese iscritte alla Camera di Commercio in Valdarno aretino, ben 4.221 (il 49%) sono ascrivibili ai settori commercio, turismo e servizi, gli unici in crescita negli ultimi anni. Se infatti il comparto manifatturiero e le costruzioni hanno continuato a ridimensionarsi sulla scia di una crisi economica non ancora superata, il commercio ha tenuto invece le sue posizioni mantenendosi a quota 1.835 imprese, delle quali ben 570 a Montevarchi, 352 a San Giovanni, 263 a Terranuova. Altra performance positiva è quella segnata dal turismo, con la presenza in Valdarno di 585 strutture ricettive alberghiere ma soprattutto extralberghiere, concentrate in particolare nei comuni di Montevarchi (152), San Giovanni (142), Terranuova (92) e Bucine (59). Altra fetta di mercato importante, infine, è quella delle attività immobiliari, con 447 aziende iscritte nelle liste camerali, e dei servizi alle imprese, con oltre 600 partite iva.
"Il terziario esprime ormai, da solo, la metà delle imprese esistenti in Valdarno. È una realtà che va presa in considerazione, quando si parla di occupazione e di ricchezza prodotta, ma soprattutto quando si parla di strategie per governare lo sviluppo economico – hanno sottolineato in una conferenza stampa i rappresentanti di Confcommercio Valdarno Federica Vannelli, Roberta Soldani, Laura Cantini – le nostre imprese hanno bisogno di infrastrutture e di servizi adeguati, non certo uguali a quelli dello sviluppo produttivo degli anni Settanta".
"C’è bisogno di puntare molto sull’innovazione, sulle competenze digitali e su una formazione continua che permetta di essere sempre aggiornati sui cambiamenti del mercato – ha aggiunto Stefano Orlandi, responsabile area formazione di Confcommercio Arezzo – per questo da tre anni è nata la collaborazione tra Confcommercio e la Banca del Valdarno, grazie alla quale ogni anno titolari e addetti di commercio, turismo e servizi possono frequentare a San Giovanni corsi di formazione e aggiornamento a costi molto ridotti: nel 2017 abbiamo organizzato qui ben 42 corsi per un totale di circa mille partecipanti".
"Volentieri abbiamo concesso il nostro auditorium alla Confcommercio per la realizzazione dei loro progetti formativi – ha commentato il presidente di Banca Valdarno Gianfranco Donato – un sostegno logistico ad un’iniziativa importante, in grado di sviluppare l’economia locale puntando ad incrementare l’efficienza e l’innovazione nelle imprese di commercio, turismo e servizi del Valdarno".
Per il 2018, oltre ai corsi obbligatori legati alla sicurezza sul lavoro e all’igiene degli alimenti, sono in programma alcune novità, come un corso di marketing digitale ed uno per conoscere i tesori del territorio del Valdarno (con il sostegno dell’Ente Bilaterale del Commercio), poi un corso di secondo livello per barman, in collaborazione con l’Ente Bilaterale del Turismo Toscano.