05, Dicembre, 2024

Trecento anni di Doc, le celebrazioni in Consiglio regionale. E un francobollo fa da suggello al traguardo

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Il 18 luglio e il 24 settembre del 1716 Cosimo III dei Medici promulgò i bandi granducali “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Vald’Arno di Sopra”. Era la prima Doc: ieri la celebrazione ufficiale, con tanto di annullo filatelico

Compie trecento anni, il vino Doc del Valdarno di Sopra. Un traguardo raggiunto insieme a 'fratelli' illustri: Chianti, Pomino, Carmignano. Sono i quattro territori di produzione per cui, nel 1716, il Granduca Cosimo III de' Medici promulgò uno specifico bando granducale, a tutela dei territori di produzione e del corretto scambio commerciale dei vini toscani. Si trattava di una vera e propria ‘Doc’ ante litteram, in quanto l’editto stabiliva il principio della corrispondenza tra una denominazione e il territorio di produzione. 

Ieri la cerimonia ufficiale di celebrazione, nella Sala Gonfalone del Consiglio regionale. “E’ una giornata storica, nella quale ricordiamo i bandi granducali emanati trecento anni fa da Cosimo III dei Medici”, ha ricordato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani. Il ministero dello Sviluppo economico ha previsto, nel programma filatelico annuale, l’emissione di un francobollo celebrativo, su invito dell’Accademia dei Georgofili.

 “Il francobollo è un modo moderno per comunicare, in modo diverso rispetto ai messsaggini sul telefonino, molto apprezzato anche all’estero – ha ricordato Pietro La Bruna, responsabile della sezione filatelica di Poste Italiane – ci costringe a ritrovare il tempo di pensare, di scrivere, di raccontare. E l’emissione di oggi racconta una storia straordinaria”. E Bernardo Gondi dell’Accademia dei Georgofili ha aggiunto: “Una richiesta, quella del francobollo, nata dalla consapevolezza che quei bandi segnano un punto di svolta dell’agricoltura moderna”.

“E molto bello che questa celebrazione avvenga qui, nella nostra assemblea – ha dichiarato Gianni Anselmi, presidente della commissione Cultura e Sviluppo economico del Consiglio regionale – Non c’è luogo come la Toscana, dove più volte nel corso della storia la modernità si è manifestata plasticamente. C’è la coscienza di un’identità, che nelle proprie radici non si chiude, ma si apre al mondo”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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