15, Novembre, 2024

Terremoto Pd, si dimettono in massa i membri levanesi dell’assemblea. “Ma occorre azzerare il gruppo dirigente”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Arriva da Levane il primo segnale che rompe il silenzio del Pd dopo la sconfitta elettorale di Montevarchi. Luciana Bernini, Samuele Fabbri, Cinzia Macerini e Mauro Valeri hanno rassegnato le loro dimissioni. “Fase di stallo non più accettabile”

È passato poco meno di un mese, da quella sconfitta elettorale che ancora brucia per il Pd. Eppure, finora, a Montevarchi nulla si era mosso: silenzio in attesa di un'assemblea provinciale, che poi ha riconfermato il segretario Dindalini al suo posto, silenzio anche dopo quella decisione. E nessuna assemblea convocata ufficialmente, nemmeno per discutere del risultato elettorale, il primo che vede sconfitto il Pd, con gli iscritti di Montevarchi. 

Accade così che i primi ad alzare la voce siano i membri dell'Assemblea che rappresentano Levane. Lì dove il circolo Pd si è riunito e ha deciso per le dimissioni in massa, invocando un concreto ricambio in tutte le figure dirigenziali del Partito democratico comunale. Come dire: basta con questo silenzio, è l'ora di assumersi le proprie responsabilità. 

Il documento con cui Luciana Bernini, Samuele Fabbri, Cinzia Macerini e Mauro Valeri rassegnano le loro irrevocabili dimissioni dall’Assemblea dell’Unione comunale del Partito Democratico di Montevarchi è duro e diretto. "Alla luce dei recenti risultati elettorali riteniamo necessarie e imprescindibili le dimissioni di tutto il gruppo dirigente locale: Segretari di Circolo, Assemblea dell’Unione comunale, Segreteria comunale, affinché si possano avviare il più velocemente possibile le procedure per tenere un congresso anticipato".

"Qualora non fosse possibile tenere il congresso prima del referendum costituzionale – continuano – riteniamo fondamentale la nomina di un gruppo di persone che “traghetti” il Pd di Montevarchi a questo importante appuntamento politico e che cominci il processo di rinnovamento e ricostruzione del centrosinistra a Montevarchi. L’attuale situazione di stallo politico non è più accettabile. Quando si perde, ci si dovrebbero assumere le proprie responsabilità. Soprattutto dovrebbe farlo chi ha guidato il Pd verso la sconfitta, ad ogni livello territoriale".

Invocano dimissioni, nuove guide, e un rinnovamento del Pd. "L’elettorato – dicono – ci ha chiaramente indicato che se non si cambiano nomi, idee e progetti, il Pd scomparirà molto presto. Da tempo ormai l’Assemblea Comunale si è avvitata nella spirale di un dibattito tutto interno, autoreferenziale, fuori dalla realtà delle cose e lontano dai temi che stanno a cuore ai cittadini e che dovrebbero essere presenti nella discussione del centrosinistra".

Segnali che erano già emersi, ma che evidentemente sono stati sottovalutati. "Il Pd di Levane ha denunciato nei mesi scorsi con un documento interno indirizzato ai componenti dell’Assemblea la degenerazione delle lotte tra correnti, dei personalismi esasperati e di un partito scollegato dal suo elettorato. A questo punto riteniamo di non poter più far parte di questo organo dirigente; ci rimboccheremo le maniche e continueremo il lavoro col gruppo di persone che, con tanta fatica e determinazione, nel periodo della campagna elettorale abbiamo riavvicinato al Pd di Levane. Vogliamo tornare a stare con le persone, ad ascoltare le reali esigenze dei nostri concittadini".

I quattro membri dimissionari annunciano che anche il Circolo Pd di Levane andrà a congresso, nel segno del ricambio della classe dirigente. "Convocheremo il prima possibile un’assemblea degli iscritti, dei simpatizzanti e dei sostenitori del Pd di Levane per iniziare il processo di ricostruzione del centrosinistra nella nostra frazione. Troppe volte la politica montevarchina ha messo Levane ai margini. Ora è il momento di cambiare passo e modi di fare". 

E se da Montevarchi non arrivassero segni di vita, Levane è pronta a farsi ancora più avanti: "Se il Pd di Montevarchi continuerà nel non volersi assumere alcuna responsabilità, nel non convocare gli iscritti e gli elettori per ascoltarli sul futuro del nostro partito dopo la sconfitta elettorale, nel non voler dare spazio ad una nuova classe dirigente, il Pd di Levane è pronto a diventare il punto di riferimento del necessario e non più rinviabile cambiamento".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati