19, Aprile, 2024

Sì al crocifisso nella sala Consiliare, passa mozione presentata dalla maggioranza. Posizioni diverse nel dibattito

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Mozione presentata dal capogruppo Pesucci a nome di tutta la maggioranza. Diverse le sensibilità sul tema, dall’opposizione era arrivata la proposta (poi respinta) di scegliere un’altra sede, mantenendo così la laicità della sede consiliare. Alla fine passa il documento di maggioranza, vota a favore del crocifisso anche Grasso

Passa con 11 voti a favore, e quindi tutta la maggioranze più il capogruppo di opposizione Francesco Grasso, la proposta di affiggere il crocifisso nella sala consiliare di Montevarchi, nella nuova sede all'interno del Palazzo del Podestà. Vota contro Norci (M5s); si astengono Neri (Pd) e Ricci (Avanti Montevarchi), mentre Camiciottoli preferisce non prendere parte al voto. 

Segno che il tema va al di là degli schieramenti politici, ma tocca la coscienza di ciascuno. A presentare la mozione era stato Andrea Pesucci (Lega Nord), a nome di tutti i capigruppo di maggioranza. Nel testo si ricorda come "la religione cristiana cattolina, così come i suoi simboli, fa innegabilmente parte della storia e della tradizione italiana ed europea", e che "il crocifisso è presente nelle scuole e in altri luoghi pubblici, come tribunali e ospedali, e sintetizza i valori e i principi su cui poggia la cultura europea e la stessa civiltà occidentale". 

Richiamando anche pareri del Consiglio di Stato e pronunciamenti della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, la mozione esprime la volontà "che nella sala consiliare sia affisso il crocifisso, quale simbolo universale dei valori di libertà, uguaglianza e tolleranza". 

Tra gli interventi, Norci si è detto "in imbarazzo: il mio sarà un voto negativo, è una forzatura che si metta un crocifisso in una sede istituzionale che è simbolo di laicità"; più morbida la posizione di Ricci: "Per mia coscienza il simbolo del crocifisso è un importante riconoscimento dei nostri valori; sento però, comunque, di dover garantire in ambiente istituzionalmente laico coloro che non la pensano come me". E Neri, sulla stessa linea, ha proposto un emendamento: "Prima di tutto, pensiamo all'opportunità di un crocifisso che sia anche un'opera di valore artistico. Poi, scegliamo un'altra sala del Palazzo, come quella dei gruppi, lasciando così la laicità nella sala consiliare". Emendamento poi respinto.  

Alla fine ha espresso voto favorevole, oltre alla maggioranza, anche Grasso: "Il cattolicesimo è parte della nostra cultura. Non posso votare contro, ma spero che la mozione abbia uno spirito legato proprio alla tradizione e ai valori della nostra storia". Respinta anche una sua proposta di emendamento che prevedeva di inserire nel testo anche l'impegno a offrire possibilità di realizzare luoghi di culto a tutte le fedi. 

Soddisfazione per l'approvazione è stata espressa da tutta la maggioranza. “Sono particolarmente lieto – ha commentato Pesucci – che quanto da me auspicato, come primo firmatario dell’atto, si sia concretamente realizzato, poiché penso sia importante la presenza di un vero crocefisso in un luogo dove vengono prese decisioni rilevanti per la comunità montevarchina; credo che, al di là dell’aspetto religioso e fermo restando la legittima laicità dello Stato italiano, esso rappresenti la nostra storia, le radici dei nostri popoli, accompagnandoci, nel bene e nel male, da oltre venti secoli. Per noi, questo è un piccolo gesto che racchiude in se un grande significato”. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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