19, Aprile, 2024

Settant’anni fa moriva il sangiovannese Otello Gaggi, vittima del fascismo e del comunismo

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La sua storia ha avuto una rilevanza internazionale. Su di lui, il professor Giorgio Sacchetti, docente di Storia contemporanea all’Università di Padova, ha svolto un ampio lavoro di ricerca storica

La storia di Otello Gaggi, sangiovannese morto il 31 maggio 1945 in un gulag in URSS, si legge in gran parte attraverso le ricerche effettuate da un altro valdarnese, Giorgio Sacchetti, storico e docente universitario. Gaggi è, infatti, un personaggio del quale proprio a San Giovanni e in Valdarno forse pochi conoscono la storia, le vicissitudini e gli ideali  

Il volume "Otello Gaggi. Vittima del fascismo e dello stalinismo" di Sacchetti, è stato pubblicato nel 1992 e qui si racconta la biografia di una delle vittime dei regimi totalitari della seconda guerra mondiale. Proveniente da una famiglia operaia, lavorò come saldatore in Ferriera.

Viene descritto come un "accanito lettore della stampa sovversiva" e partecipò al Comitato contro la guerra pro Masetti promosso dalla Lega Metallurgici e dai minatori di Castelnuovo. Fin dal primo conflitto mondiale, venne considerato un anarchico di fatto, seppur non iscritto, per le sue frequentazioni ed alcune denunce a carico per associazione a delinquere, diserzione, "rifiuto di obbedienza alla autorità".

Fu anche protagonista nel 1921, di un'aggressione ad un camion di fascisti, che si concluse con la morte di un manifestante. Settantacinque gli imputati; Gaggi fu condannato “a 30 anni di reclusione, tre anni di vigilanza e lire 165,60 di pena pecuniaria”. Dopo questo triste episodio, Gaggi pensò di rifugiarsi in Russia insieme all'amico Vittorio Curzi. Dopo aver fatto tre anni di reclusione per motivi politici, conobbe una donna ed ebbe una figlia. Con la famiglia si trasferì, dunque a Mosca, dove si trovava una colonia di altri rifugiati.

Fu arrestato nel 1934 mentre era in casa con la figlia e la nuova compagna (il cui ruolo rimase un mistero), dopo l'assassinio di Kirov: "Stalin ed i partiti del Komintern, – scrive Sacchetti – PCI in testa, fanno propria la tesi del complotto ordito dal “centro trotzkista-zinovievista". Insieme a lui altri 9 italiani furono arrestati e ciò provocò uno scalpore internazionale.

Di lui si seppe ben poco negli anni a seguire, fino a quando con l'apertura degli archivi URSS, fu trovato il certificato di morte. La Corte di appello di Firenze nel 1954 dichiarò estinti i reati per prescrizione. Nel 1992 uscì la biografia di Gaggi, scritta da Giorgio Sacchetti, in cui si denunciano anche gli atteggiamenti omertosi degli eredi del vecchio PCI.

Sacchetti, ha creato su Facebook un gruppo dedicato all'anarchico sangiovannese, in cui si raccolgono documenti, foto, testimonianze su questo personaggio storico.

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