Alta l’adesione: tra il 70 e il 90% nel privato. Tanti a Firenze e Siena anche dal Valdarno. Gramolati e Cantini: ” Il Governo ascolti queste piazze”
50.000 secondo gli organizzatori le persone che hanno preso parte allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro il Jobs Act e per una legge di stabilità più equa nelle tre città toscane: Firenze, Siena e Pisa. Oltre il 70% l'adesione del privato. Tanti anche i lavoratori che provenivano dal Valdarno fiorentino e aretino.
A Firenze, con pistoiesi e pratesi, in oltre 30mila hanno sfilato da piazza Poggi a piazza SS. Annunziata, passando per i lungarni e il centro in un lunghissimo “serpentone” di persone. A chiudere la manifestazione sul palco la segretaria nazionale della Cgil, Serena Sorrentino: “Il premier Renzi continua a ritenere che il suo comportamento unilaterale sia legittimo, noi continuiamo a credere che sia legittimo protestare. C'è la necessità che il governo apra un confronto coi sindacati sui temi di politica economica”, ha spiegato.
A Siena, dove si sono radunati anche i lavoratori della Beltrame di San Giovanni e della Power One di Terranuova, il corteo ha sfilato nelle strade del centro, poi la chiusura dal palco col segretario generale di Cgil Toscana Alessio Gramolati.
“In una situazione di crisi come quella che si sta vivendo, il fatto che tante persone abbiano risposto a una domanda di coesione e giustizia è una buona notizia non solo per i promotori dello sciopero generale ma per il Paese. Il governo ascolti queste piazze, piene di proposte e di persone coi piedi per terra che sanno della gravità della crisi. Oggi è un giorno che ci dà grandi responsabilità. Il 12 dicembre di 45 anni fa si consumava la strage di piazza Fontana: per quella barbarie nessuno ha pagato, così come nessuno paga per le stragi dell'amianto. Noi chiediamo verità e giustizia per tutti i morti, senza prescrizione”.
Gramolati ha ricordato anche che, sempre un altro 12 dicembre, nel 1977,
“i metalmeccanici scesero in piazza contro il primo governo di unità nazionale, per difendere il lavoro, l'autonomia e mettere un argine alla violenza”.
Dal palco di Firenze, Francesca Cantini, segretario generale Uil Toscana, ha dichiarato: “Il Premier chiede sacrifici a lavoratori, precari e pensionati e addirittura premia chi licenzia, è una vergogna. Siamo stati estromessi da qualsiasi discussione sulle riforme: per noi è inaccettabile. Un pensiero oggi va alle 37 donne uscite dalle miniere della Sardegna dopo aver passati 13 giorni sotto terra, portando a casa sette mesi di stipendio. È la prima volta che Cgil e Uil scioperano insieme, non ci faremo mettere nell'angolo: se il governo non ci ascolterà sarà il primo sciopero di una lunga serie”.