Si è svolto nelle due giornate di ieri, 12 aprile e oggi, 13 aprile, lo sciopero nazionale degli infermieri aderenti a Nursind e Nursig Up. Adesioni anche negli ospedali e nelle strutture del Valdarno, ma il sindacato denuncia: “Molti infermieri sono stati precettati, il diritto allo sciopero non viene garantito a causa dell’impossibilità di sostituzione”
Si chiudono con una adesione molto diversa da zona a zona, che ha toccato anche punte dell'80% in Toscana, i due giorni di sciopero nazionale degli infermieri aderenti ai sindacati Nurind e Nursing Up. "Adesione a macchia di leopardo, con casi anche oltre l’80% negli ospedali della Toscana, interventi saltati e ambulatori chiusi", dichiara Giampaolo Giannoni, coordinatore del sindacato autonomo Nursind per la Toscana.
Ma il sindacato punta il dito sulle precettazioni: "Il problema più grande che abbiamo registrato è l’impossibilità di aderire allo sciopero: molti infermieri sono stati precettati per mancanza di personale. Lavoriamo con i contingenti minimi e uno dei risultati è che il diritto allo sciopero non è più garantito", commenta giannoni.
Lo sciopero, che ha avuto adesioni anche negli ospedali e nelle strutture sanitarie del Valdarno, è stato indetto per protestare contro le condizioni contrattuali degli infermieri: "Il nuovo contratto nazionale è per noi irricevibile, sia dal punto di vista economico che normativo. A dimostrazione di ciò che abbiamo sempre sostenuto, non firmando il contratto, oggi le stesse organizzazioni sindacali che hanno condiviso il contratto chiedono la modifica di 36 articoli su 100, oltre un articolo su tre. A questo punto chiediamo la riapertura del tavolo delle trattative sul nuovo contratto nazionale", conclude il coordinatore di Nursind Toscana.