01, Luglio, 2024

Sanità, la Cgil denuncia: “Mancano i tecnici della prevenzione”. Al PISLL del Valdarno meno della metà del personale tecnico sanitario

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Infortuni e malattie professionali in Toscana, nel 2022, hanno registrato numeri tra i più alti del centro Italia: ma nel frattempo i Dipartimenti della Prevenzione (strutture dedicate a moltissimi ambiti, dalla sicurezza alimentare a quella sui luoghi di lavoro, dall’epidemiologia all’igiene pubblica) in provincia di Arezzo si stanno svuotando. L’allarme arriva dalla Cgil aretina, che segnala come manchino in particolare medici e tecnici della prevenzione. Anche nella zona Valdarno la situazione è critica.

“Tra le 3 province della USL Toscana Sud Est, Arezzo è quella in cui si è verificato il maggior numero di infortuni sul lavoro – sottolinea Alessandro Tracchi Segretario provinciale della Cgil – nel 2022 sono stati 4692 di cui 11 mortali. Si tratta anche della provincia con il maggior numero di imprese e di occupati dell’area vasta. Con quali risorse si pensa di offrire un servizio fondamentale volto alla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro senza presidi numericamente adeguati sul territorio? In che modo s’intende garantire tempestivi interventi di sanità pubblica o sicurezza alimentare?”.

Tracchi ribadisce quanto denunciato nel corso dell’ultimo incontro tenuto in Prefettura sul tema salute e sicurezza il 28 giugno, durante il quale rilevava come critica la carenza di personale ispettivo Asl e Inail. “La Fp Cgil sta da tempo chiedendo più assunzioni in sanità, poiché il tetto alla spesa per l’organico sta mettendo in seria crisi i servizi e, tra questi, quelli della prevenzione sono tra i più penalizzati”.

Il punto, zona per sona: “Il Servizio di igiene pubblica della Valtiberina è privo di personale assegnato, il PISLL del Valdarno (unità specifica per Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro) è ridotto a meno della metà del personale tecnico sanitario e, dopo il pensionamento del dottor Ezio Rotondo, manca anche il Responsabile di unità funzionale. In Casentino l’IPN è priva di un tecnico da molti mesi. Anche gli altri servizi sono in sofferenza. In pratica, chi va in pensione non viene sostituito. Gli interventi sui territori scoperti sono affidati ai tecnici delle altre zone, costretti a percorrere talora oltre 100 km per raggiungere il luogo dell’intervento. Tale condizione si protrae da troppo tempo e i lavoratori e le lavoratrici sono sempre più stanchi. Ogni giorno rischiano incidenti stradali e il burn out dovuto all’eccessivo carico di lavoro”.

“Malgrado questo quadro allarmante – aggiunge Tracchi – la USL TSE non prevede l’assunzione di un numero adeguato di tecnici della prevenzione. La Cgil e la Fp di Arezzo chiedono che le parole pronunciate dal Direttore generale, in occasione della pubblicazione dell’andamento infortunistico reso noto da Inail ad aprile di quest’anno, si traducano in azioni concrete a beneficio del nostro territorio e dei lavoratori delle imprese locali, ma anche del personale dell’azienda sanitaria che merita le medesime tutele di salute e sicurezza”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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