Partiranno mercoledì 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, le vendite di fine stagione in tutta la Toscana: lo ha stabilito la giunta regionale con una delibera dello scorso mese di novembre, che tra l’altro non prevede deroghe al divieto di vendite promozionali nel mese che li precede.
La pandemia frena ancora economia e socialità, ma secondo le stime di Confcommercio Toscana i consumatori non rinunceranno ai saldi invernali, spendendo qualcosa in più dello scorso anno: per quest’anno la previsione è di 119 euro a testa, contro la media dei 115 euro del 2021. Stime che rimangono comunque sotto rispetto ai livelli di spesa del gennaio 2020, ultimi saldi invernali pre-pandemia, che furono di 160 euro a testa. Lo shopping scontato, secondo l’associazione di categoria, coinvolgerà anche in provincia di Arezzo il 60% delle famiglie: oltre 88mila nuclei familiari, per un giro d’affari di oltre 24 milioni di euro da dividersi tra circa 2.500 esercizi al dettaglio di abbigliamento, tessile, accessori, calzature e pelletterie della provincia.
“L’attesa è molto alta – dice il presidente regionale e provinciale di Federmoda Confcommercio Paolo Mantovani – tra lockdown e restrizioni varie, molti clienti hanno saltato almeno una stagione di acquisti e ora hanno bisogno di rinnovare l’armadio con capi adatti alle temperature più fredde. Ci sono anche i soldi per farlo, visto che, sempre a causa delle restrizioni pandemiche, molti hanno rinunciato a viaggi, feste e ristoranti a Natale, ed ora sono pronti a gratificarsi con qualche acquisto. A farci ben sperare è anche il fatto che l’avvio dei saldi cade in un periodo ancora di vacanze per tante famiglie”.
“In ogni caso, per tornare ai livelli di spesa preCovid ci vorrà ancora molto tempo – conclude il presidente di Federmoda Confcommercio Toscana – si lavora ridimensionando le aspettative”.