24, Novembre, 2024

Risarcimenti per danni da lupi, Coldiretti: “Bene, ma servono anche azioni preventive”

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La Regione Toscana ha stanziato 700mila euro per coprire le richieste di risarcimento di allevatori del 2015 e parte del 2016. Per Coldiretti Toscana è una misura importante, ma non può essere l’unica: “Bisogna restituire agli allevatori il diritto di fare impresa”

Sono stati colpiti, più volte, anche allevatori del Valdarno, specialmente ai piedi del Pratomagno. Gli attacchi dei lupi, in tutta la Toscana, negli ultimi tre anni hanno visto aumentare il numero di capi persi: soprattutto pecore. E ora la Regione ha messo a disposizione altri 700mila euro, che si sommano ai 400mila già stanziati, per risarcire i danni del 2015 e parte delle richieste presentate nel 2016. 

Soddisfatta a metà Coldiretti Toscana, che punta anche a misure preventive. "Certamente – evidenzia il presidente Tulio Marcelli – le azioni sin qui intraprese non sono ancora sufficienti e molto lavoro ancora è da fare per garantire, ad un settore delicato ed importante come la zootecnia toscana, di poter avere un futuro non solo fatto di risarcimenti, ma anche di azioni preventive concrete. È necessario mettere a regime nuove misure, come da tempo evidenziato da Coldiretti a livello nazionale e regionale. Noi vogliamo essere in prima linea per assicurare un futuro agli allevatori".

"La politica degli indennizzi costituisce solo un palliativo ed è quanto mai insufficiente – precisa Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – oltre ad arrivare con ritardi non giustificati, gli indennizzi non compensano in modo adeguato la perdita di prodotto. Infatti, nonostante gli sforzi fatti, l’indennizzo continua ad essere calcolato sul prezzo del prodotto agricolo standard, che non tiene conto né della qualità e specificità del prodotto, né del valore aggiunto che l’impresa avrebbe realizzato con la trasformazione e commercializzazione, né della perdita di clientela e di spazi di mercato. Ci auguriamo che presto la Regione superi in sede comunitaria il regime de minimis, che oggi pone vincoli insostenibili per chi subisce i danni da animali selvatici". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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