La guardia di finanza su mandato della Procura della Repubblica di Firenze ha iniziato le perquisizioni. Attenzione puntata anche su Sei, il maxi gestore del ciclo dei rifiuti delle province di Arezzo, Siena e Grosseto. L’anno scorso il Movimento 5 Stelle presentò in merito due mozioni. Nel maggio 2015 la Corte de Conti iniziò a indagare
Sotto inchiesta l'appalto da 140 milioni di euro del ciclo dei rifiuti di Ato Toscana sud, quello vinto nel marzo 2013 da Sei, il gestore unico per le province di Arezzo, Siena e Grosseto, nato nel dicembre 2012. E l'attenzione della Procura della Repubblica di Firenze, che ha dato mandato alla guardia di finanza per effettuare varie perquisizioni, è puntata proprio anche sul gestore unico. L'accusa potrebbe essere quella di turbativa d'asta. Tra le persone indagate figura anche Luciano Nataloni, ex cda di Banca Etruria.
Colpiscono, secondo la Procura fiorentina, così come riporta La Repubblica, il bando, la scarsità dei concorrenti ( tre di cui due si ritirarono), e i rapporti tra i consulenti della società che ha bandito la gara, cioè Ato, e quelli delle imprese facenti parte di Sei, ovverosia uno studio di commercialisti fiorentini di cui faceva parte lo stesso Luciano Nataloni.
Sei toscana il gestore unico del ciclo dei rifiuti per le province di Arezzo, Siena, e Grosseto, è composta, tra gli altri, da Centro servizi ambiente, con il 5.03%, e La Castelnuovese Soc. Coop, con lo 0,10%, guidata per tanto tempo da Lorenzo Rosi, ex presidente di Banca Etruria. Socio principale è Sta, società toscane ambiente, con il 26,80%.
Sul bando per l' affidamento a Sei Toscana del servizio di gestione dei rifiuti era incentrata anche una delle due mozioni che il Movimento 5 Stelle dal gennaio 2015 presentò nei consigli comunali di competenza. In Valdarno quelle mozioni, con le quali si chiedeva, tra le altre cose, l'annullamento della procedura di gara, perchè "Abbiamo riscontrato delle gravi irregolarità nel bando e nelle modifiche apportate allo schema di contratto", non furono approvate.
Nel maggio 2015 la Corte dei Conti iniziò a indagare sulla procedura di gara con cui l’Ato aveva affidato il servizio di gestione integrata dei rifiuti a Sei Toscana.
Adesso questo filone d'inchiesta per far luce e chiarezza sulla vicenda.