23, Novembre, 2024

Publiacqua chiede agli utenti di dichiarare la residenza, interrogazione parlamentare di Artini e Segoni: “Trappole per far cassa”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Secondo quanto riportano i deputati di Alternativa Libera, Publiacqua sta inviando agli utenti del servizio idrico richieste di dichiarare la residenza o meno negli immobili relativo al codice utenza. “A nostro avviso richieste inaccettabili, che fanno solo perdere tempo ai cittadini”

“Inaccettabile chiedere ai cittadini informazioni già in possesso della Pubblica Amministrazione, ancora più grave che i comuni ignorino”. Così Samuele Segoni e Massimo Artini, deputati valdarnesi di Alternativa Libera, si esprimono in merito alle richieste che Publiacqua sta inviando agli utenti del servizio idrico. Un caso che finisce in Parlamento, grazie a una interrogazione dei due deputati. 

“Le commissionarie – spiegano Artini e Segoni – chiedono di dichiarare la residenza o meno negli immobili relativi al codice utenza. Si tratta a nostro avviso però di richieste inaccettabili, che fanno solo perdere tempo ai cittadini, sebbene motivate da una delibera dell'Autorità Idrica Toscana. Appare addirittura paradossale la giustificazione fornita da Publiacqua secondo cui nel 30% dei casi i comuni non possiederebbero tale informazioni”.

Per i due deputati, si tratta di una vicenda che ha dell'assurdo. “Ci risulta veramente difficile crederci. I casi sono due. O c’è un problema di comunicazione tra gestori dei servizi e uffici comunali, oppure assistiamo all’ennesimo tentativo di fare cassa, forti della scandalosa decisione dell’AIT di presumere la tariffa maggiore possibile per chi non risponde all’indebita richiesta. In ogni caso, secondo noi i cittadini dovrebbero essere lasciati fuori da questo groviglio burocratico: la pubblica amministrazione deve essere al loro servizio, non deve richiedere fastidiose e ridondanti scartoffie. Se la Pubblica Amministrazione non sbroglia la matassa da sola, si applichi la tariffa meno onerosa”, è la richiesta. 

Artini e Segoni ricordano, infatti, che “l'articolo 15 della legge numero 183 del 2011 stabilisce che le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi sono tenuti ad acquisire d' ufficio tutti i dati e i documenti che siano in possesso delle pubbliche amministrazioni, previa indicazioni, da parte dell' interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti” . Insomma, la strada di chiedere ai cittadini non sarebbe quella da seguire. E per questo i due deputati hanno presentato una interrogazione parlamentare in merito. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati