20, Novembre, 2024

Podere Rota, il Comitato: “Pretendiamo la chiusura ufficiale della discarica”

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Continua la nostra inchiesta sul tema della gestione dei rifiuti, in vista dell’esaurimento della discarica terranuovese di Podere Rota. A parlare oggi è il ‘Comitato vittime della discarica di Podere Rota’

Continua l'inchiesta di Valdarnopost sulla gestione dei rifiuti alla luce del futuro esaurimento della discarica di Podere Rota. Dopo la disamina tecnica di Csai Impianti e l'intervento del presidente dell'Assemblea di Ato Toscana Sud, Alessandro Ghinelli, a prendere la parola è il 'Comitato vittime della discarica di Podere Rota che da anni lotta per la sua chiusura.

Il Presidente di ATO Toscana Sud ha dichiarato che non ci saranno nuove discariche lasciando presagire possibili ampliamenti. Cosa ne pensa il Comitato?

"Le dichiarazioni del sindaco di Arezzo Ghinelli, nella sua funzione di presidente dell’ATO Sud, sono sconcertanti e per noi assurde, ma non ci stupiscono, perchè non sono altro che la continuazione della solita vecchia politica di gestione dei rifiuti basata su discariche e inceneritori, per continuare ad alimentare, con la consueta scusa di emergenza rifiuti, le casse delle società e comuni che gestiscono gli impianti. Il comitato pensa che, chi traduce la direttiva Europa 'no a nuove discariche' con 'avanti a tutto spiano con le vecchie' deforma una parola d'ordine europea sacrosanta, che vuol dire 'basta con l'uso delle discariche, Basta nascondere i rifiuti sotto terra', per continuare a ignorare la drammatica questione sociale dei troppi rifiuti. Lo scopo delle direttive europee è quello di dare un modello da seguire per non produrre rifiuto da mandare in discarica, per recuperare i rifiuti differenziati e smaltire solo quella piccolissima quota di indifferenziato che è impossibile recuperare. Le direttive non possono essere usate a piacimento ma devono essere applicate al più presto e al più presto fermare il business sui rifiuti. Con il 'gioco delle tre carte con i nomi', quello che poi si farebbe con un ulteriore ampliamento, è quello che In realtà hanno già fatto: una nuova discarica sopra e accanto alla vecchia".

Cosa accadrà a Podere Rota? Chiusura nel 2021 oppure possibile ampliamento?

"Parlare di ampliamento è ancora una volta un'ipocrisia perché la vecchia stracolma discarica ha esaurito il periodo di tempo non solo promesso e prestabilito ma tecnicamente ammissibile per non creare una vera e propria bomba ambientale ad orologeria ed è pronta per una improrogabile attività di bonifica. E’ inaccettabile il solo pensare di procedere al benché minimo ampliamento della discarica di Podere Rota, nemmeno con la tecnica "furbesca" già usata del sormonto. Vogliamo ricordare che solo pochi anni fa, è stata concessa dalla Provincia di Arezzo, un'autorizzazione ad un mega ampliamento per oltre 1.500.000 di metri cubi – con un procedimento farraginoso e finito sotto le lenti della magistratura, (per acclarate infiltrazioni della criminalità organizzata sui lavori per i nuovi moduli). Adesso basta! Il nostro territorio, ha già abbondantemente contribuito a risolvere le cosìddette 'emergenze rifiuti', non solo dell'ATO del nostro ambito (Toscana Sud), ma anche e soprattutto di quelle dell'ATO Centro (Area Metropolitana fiorentina, con le province di Firenze, Prato e Pistoia) fino a dare doverosa solidarietà accogliendo rifiuti anche da altre regioni. Ma è l'ora che la Città Metropolitana di Firenze rispetti le normative , dal livello europeo a quello nazionale, fino al regionale e diventi da subito autosufficiente dal lato impiantistico, smettendola di conferire la propria spazzatura in giro per tutta la Toscana, dall'inceneritore Picchianti di Livorno alla discarica di Peccioli nell'ATO Costa, dal Polo impiantistico di Podere Rota agli inceneritori di Arezzo e Poggibonsi nell'ATO Sud".

"Il Valdarno aretino sopperisce alle mancanze altrui sin dal lontano 1998: solo per la discarica, quindi senza considerare le tonnellate di rifiuti trattate nel selettore in funzione a regime dal 2009 e nell'impianto di compostaggio, sono state conferite oltre 4 milioni e settecento mila tonnellate di rifiuti a Podere Rota. Perciò pretendiamo, sì pretendiamo, come Comitato Vittime di Podere Rota, che sia formalmente sancita, in tutte le sedi preposte, dalla Regione in sede di rivisitazione del Piano Rifiuti e dagli AA.TT.OO. Toscana Sud e Centro in sede di elaborazione dei rispettivi Piani di ambito, così come è stato già stabilito per altri impianti (ad es. La Rufina), la chiusura ufficiale della discarica entro e non oltre il 2021, con l'avvio immediato, senza deroga alcuna, della gestione post mortem. Se bloccassero da subito il conferimento dei rifiuti da fuori ambito, i volumi residui della discarica potrebbero accogliere comodamente i nostri rifiuti per diversi anni senza necessità di ampliamento".

"Vogliamo far sapere, giusto per fare un esempio sugli ultimi 2 anni disponibili, la provenienza dei rifiuti al Polo impiantistico di Podere Rota: Rifiuti 2017 da ATO Sud: Selettore/Compostaggio t. 39.504, Discarica t. 84.011 = t. 123.515, Rifiuti 2017 da fuori ATO Sud: Selettore/Compostaggio t. 49.877, Discarica t. 166.162 (compresi i rifiuti non regolamentati) = t. 216.039, Rifiuti 2018 da ATO Sud: Selettore/Compostaggio t. 38.240, Discarica t. 66.827 = t. 105.067, Rifiuti 2018 da fuori ATO Sud: Selettore/Compostaggio t. 43.500, Discarica t. 151.525 (compresi i rifiuti non regolamentati) = t. 195.025

"Alla luce di questi dati si evince che i volumi della nostra discarica sono stati riempiti per la maggioranza da rifiuti non nostri. Si evince che se bloccassero da subito il conferimento dei rifiuti da fuori ambito, i volumi residui della discarica potrebbero accogliere comodamente i nostri rifiuti ancora per molti anni. Si evince il non rispetto della norma che prevede l’autosufficienza dei rispettivi ATO (piani di ambito) e quindi perennemente in deroga si pianificano in maniera assurda ,ampliamenti dei nostri impianti per farci carico dei rifiuti altrui ! Vi sembra giusto dopo 20 anni continuare ancora così? E non è assurdo che nessuno menzioni i nostri disagi e i tremendi impatti ambientali che noi subiamo a causa dell’ultimo ampliamento? E già parlano di farne un altro? senza tener conto di regole imprescindibili di rispetto del territorio e della salute dei cittadini che ci abitano?".

Quale alternativa con la chiusura della discarica di Podere Rota? Dove collocare i rifiuti?

"Troppo comodo non far nulla o fare pochissimo, mentre le discariche si riempiono, gli oceani sono colmi di plastica e le popolazioni che si amministrano, sono adagiate in una gestione dei propri rifiuti, trascurata, irresponsabile. Non siamo noi che dobbiamo dire quali alternative adottare. Gli ATO e la Regione hanno avuto più di 20 anni di tempo per pensarci mentre noi venivamo sotterrati da 5 milioni di metri cubi di rifiuti. Lo sanno tutti, e anche noi quali sarebbero le soluzioni e le decisioni da prendere, ma non sembra ci sia interesse a farlo anzi, qui si continua a mandare in discarica materiali recuperabili, puzzolenti e putrefacenti come ad esempio i fanghi, che in altri posti trattano e riutilizzano come compost oppure per recupero energetico e qui usano solo per farci 'piangere'".

"Ato Sud e Regione Toscana, se volessero anche soltanto essere ascoltati da noi, dovrebbero urgentemente mettere in atto un piano drastico di riduzione dei rifiuti, con leggi e norme draconiane per prevenire la formazione dei rifiuti non recuperabili ad ogni livello e indurre la cittadinanza a comportamenti virtuosi con azioni di sensibilizzazione e tariffazione puntuale (si paga in base alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto) che genera, ovunque applicata una autentica rivoluzione pratica e culturale nei confronti del proprio atteggiamento verso i rifiuti. Di ogni grammo di rifiuto che dalla nostra casa scarichiamo sull'ambiente dobbiamo sentirci responsabili, perché in realtà lo siamo. Contestualmente all’applicazione della tariffa puntuale è basilare 'far spingere la differenziata a Seitoscana – tramite il sistema di raccolta domiciliare per le utenze domestiche e non domestiche fino al raggiungimento, prima possibile, dell'obiettivo stabilito anche dal vigente Piano Rifiuti Regionale (70% di RD)".

"Innanzi tutto lasciamo i volumi residui che abbiamo in discarica per i soli rifiuti del nostro Valdarno dopodichè, una volta esauriti i volumi rimanenti della discarica, i nostri rifiuti, cioè il residuo indifferenziato, insieme ai pochissimi scarti derivanti dalla raccolta differenziata, del Valdarno aretino, potranno essere agevolmente trattati/stabilizzati nel Polo impiantistico di San Zeno, abbondantemente in grado di riceverlo già allo stato attuale. Pertanto esigiamo il rispetto dell’autosufficienza dell’ATO in modo da avere soluzioni per i 'nostri rifiuti', senza ricorrere ad ulteriori ampliamenti".

Quali saranno le iniziative del Comitato?

"Se verrà deciso l’ennesimo ampliamento, non sarà come la volta scorsa, che ci colse impreparati, se presenteranno la procedura di VIA, come abbiamo fatto per impedire la realizzazione del biodigestore anaerobico, lo faremo per l’eventuale ulteriore ampliamento della discarica. Continuiamo come sempre a percorrere tutte le strade percorribili per tenere alta l’attenzione degli enti di controllo e della cittadinanza".

"Facciamo appello a tutte le forze politiche affinchè tengano fede alle promesse fatte sulla chiusura di Podere Rota e facciano rispettare tutte le leggi e tutte le regole a tutti, per far funzionare il sistema dei rifiuti come dovuto. Ricordiamo la promessa dei sindaci del Valdarno di discutere del futuro di podere Rota in conferenza dei sindaci. Contribuiremo anche ad una grande manifestazione regionale di lotta di tutti i comitati ambientalisti che metta gli amministratori di fronte alle loro responsabilità. I tempi sono maturi, i cittadini sono pronti a mobilitarsi contro un ulteriore ampliamento e soprattutto contro una prevaricazione sui diritti lesi dei cittadini del Valdarno".

 

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