Regione Toscana e Governo, con la struttura di missione #Italiasicura, hanno incontrato stamani la Banca Europea degli Investimenti per finanziare l’opera di innalzamento della diga di Levane. Costo, almeno 25 milioni di euro
Dopo la presentazione del progetto, lo scorso ottobre, ora c'è un altro passo avanti nel progetto di innalzamento della diga di Levane. La Regione Toscana e la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio dei ministri #Italiasicura si sono incontrati oggi con i rappresentanti della Banca Europea degli Investimenti: si punta a finanziamenti europei, per un'opera che, secondo le stime attuali, costerà non meno di 25 milioni di euro.
Regione e Ministero hanno sottoposto all'istituzione finanziaria dell'Unione europea il finanziamento per l'innalzamento della diga presentando il progetto come "strategico per proteggere il territorio a valle dell'invaso, tra cui Firenze e provincia, dal rischio alluvioni". Oltre all'assessore alla difesa del suolo Federica Fratoni e il direttore di #Italiasicura Mauro Grassi erano presenti i rappresentanti della BEI e del Ministero dell'Ambiente, l'Autorità di Bacino, Enel ed il sindaco di Laterina Catia Donnini.
"L'intervento che abbiamo sottoposto all'attenzione della BEI – ha spiegato Federica Fratoni – si inserisce nella strategia complessiva di riduzione del rischio idraulico dell'asta fluviale dell'Arno. Ci auguriamo che il finanziamento venga concesso e che sia possibile dar seguito alla realizzazione dell'opera già a partire dal 2018". "Con l'incontro di ieri a Roma – ha aggiunto Mauro Grassi – e con il sopralluogo di oggi alla diga, va avanti in maniera decisa il piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico che dedica una particolare attenzione alla città metropolitana".
Il sovralzo della diga di Levane consentirà una laminazione di circa 9 milioni di metri cubi d'acqua stimati in modalità statica, e un abbattimento del picco di piena che ridurrebbe una entrata di 2650 metri cubi al secondo in una uscita dalla diga di circa 750 metri cubi al secondo. La Regione Toscana ha già individuato i compiti di vari soggetti: l'Autorità di Bacino del Fiume Arno dovrà coordinare la modellazione idrologico-idraulica; Enel, attuale gestore della diga, è stato individuato come progettista del sovralzo dell'opera di sbarramento; la Provincia di Arezzo (le cui competenze sono state acquisite oggi dalla Regione Toscana) ha l'incarico della progettazione degli argini di riparo dell'abitato di Laterina e di altre opere stradali connesse, nonché di valutare l'impatto ambientale dell'insieme complessivo delle opere.
L'obiettivo della Regione, se il finanziamento ci sarà, è di arrivare alla consegna lavori fra due anni, per il mese di giugno 2018, con conclusione dell'intervento entro altri due anni, indicativamente a giugno del 2020.