L’esponente della Lega Nord aveva già denunciato un caso simile, avvenuto a una sua familiare, come stavolta. “Ormai credo non si tratti di casualità, ma di routine: casi che non vengono evidenziati solo perché non tutti hanno la fortuna di avere un medico in famiglia”
"Se nella mia famiglia è capitato due volte in due mesi, allora ritengo che non si tratti di casualità, ma che episodi come questi siano la routine e che non vengano evidenziati semplicemente perché non tutti hanno la possibilità o la fortuna di avere un medico in famiglia". Per Costantino Ciari, medico ed esponente della Lega Nord Toscana, la rottura del femore ad una persona della sua famiglia è diventata episodio da denunciare pubblicamente per la seconda volta.
"Due settimane fa – racconta Ciari – il pomeriggio di venerdì 26 febbraio, mia sorella di 81 anni affetta da morbo di Alzheimer e ospite della RSA “Casa dell’Argia” a Figline è caduta ed è stata trasportata al Pronto soccorso dell’Ospedale Serristori. Dopo aver eseguito le radiografie è stata evidenziata la frattura del collo del femore destro, ma invece di essere ricoverata è stata rinviata alla RSA perché non c’erano posti letto. Con l’indicazione a restare a letto e successivo controllo radiologico dopo una settimana".
"Quando ho saputo dell'accaduto, sono andato alla RSA ed ho provveduto a trasportarla all’Ospedale di Montevarchi ove è stata ricoverata in Ortopedia ed è stata poi operata. Se io non fossi intervenuto le prospettive per mia sorella erano quelle di rimanere 30-40 giorni a letto con tutte le complicazioni possibili immaginabili. Questa sanità fatta di conti, risparmi, riduzione posti letto e servizi e senza umaninità non va bene. Questi fatti destano vergogna ed orrore. Continuerò a battermi con tutti i mezzi possibili perché le persone siano curate al meglio, anche se non hanno un medico in famiglia, e soprattutto indipendentementedal censo, dalla razza e dai Santi in Paradiso".