Saranno 14, ad esempio, al Varchi di Montevarchi: in questi giorni avvengono le procedure di assegnazione. “Corsi di recupero, attività extracurriculari e supplenze di breve periodo saranno ora più semplici”, spiega il dirigente scolastico Nedo Migliorini. Intanto però in alcune scuole del Valdarno il problema sono proprio le supplenze
Per le scuole sono quella boccata d'ossigeno attesa e richiesta da anni, e che ora finalmente si concretizza. Si tratta dei docenti che arrivano nella fase C del piano di assunzioni varato dal Governo con la legge sulla Buona Scuola: sono circa 48mila ex precari, e pur venendo assunti con un contratto a tempo indeterminato, non hanno una cattedra assegnata loro.
All'istituto superiore Varchi di Montevarchi ne stanno arrivando 14. Il numero assegnato a ciascun istituto (di ogni ordine e grado: dai comprensivi fino appunto agli istituti superiori) viene calcolato sulla base di una serie di criteri che tengono conto della dimensione e delle necessità di ogni scuola.
"Per noi sono un potenziamento importante dell'organico, oltre il 10% in più – spiega il professor Nedo Migliorini, dirigente scolastico del Varchi – questi docenti ci permetteranno di realizzare, finalmente con una certa tranquillità, una serie di attività extrascolastiche a cui fino ad oggi avevamo rinunciato, oppure realizzato pagando con i fondi dell'istituto le ore di straordinario ai docenti: tra queste attività sono compresi corsi di recupero, ad esempio, ma anche brevi supplenze all'occorrenza".
Intanto però in molte scuole del Valdarno, nonostante i piani di assunzioni, il problema restano proprio le cattedre. Ci sono classi che dall'inizio dell'anno scolastico, in una o più materie, non hanno ancora visto il docente di ruolo, o quello che deve sostituirlo: un problema che la scuola italiana continua a portarsi dietro.