22, Dicembre, 2024

Moby Dick Festival, seconda edizione. Filo conduttore ‘il potere della parola’

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Dal 3 al 7 aprile oltre 35 ospiti, di caratura nazionale e internazionale si alterneranno nella tensostruttura di piazza della Repubblica a Terranuova. Valdarnopost seguirà l’intera manifestazione

Dopo il successo dell'anno scorso torna a Terranuova dal 3 al 7 aprile Moby Dick Festival, la rassegna culturale voluta e curata dal Comune di Terranuova Bracciolini. Oltre trentacinque ospiti si alterneranno, nella tensostruttura di piazza della Repubblica,  nei cinque giorni di Festival, la cui anteprima, registrando il sold out lo scorso 2 febbraio, è stata affidata a Massimo Recalcati.

Il Festival ha già avuto la forza di ingaggiare relatori internazionali del calibro di David Grossman che terrà una lectio magistralis sul valore e il potere del racconto e delle parole, in programma il prossimo 18 maggio, fuori calendario dunque.

Moby Dick Festival è cultura, storia, giornalismo, scrittura, filosofia, musica, politica, economia, antropologia, sociologia. Ecco allora alcuni nomi degli ospiti: Gianrico Carofiglio, Federico Rampini, Federica Angeli, Massimo Cacciari, Alessandro Barbero, Alessandra Sardoni, Nando Dalla Chiesa, Giovanni Veronesi, Niccolò Fabi, Ferruccio De Bortoli, Carlotta Sami, Enrico Letta, Laura Morante, Vittorio Sgarbi, Stefano Massini, Anais Ginori, Marco Aime, Stefano Vastano, Marina Calculli, Sebastiano Caputo, Antonio Caprarica, Beppe Severgnini, Ferruccio De Bortoli, Lucio Caracciolo, Vittorio Emanuele Parsi Marcello Fois, Massimo Bray. L’apertura del Festival, mercoledì 3 aprile (ore 21.15) è affidata al giornalista e telecronista Federico Buffa. Il calendario completo: www.aterranuova.it/moby-dick-festival-2019

L’edizione 2019 si arricchisce della presenza di intellettuali internazionali come Tahar Ben Jelloun, (sabato 6, ore 21) scrittore, poeta e saggista marocchino principalmente noto per i suoi scritti sull’immigrazione e il razzismo, il tedesco Peter Schneider e lo scrittore francese Edouard Louis. E poi, il guru della mobilità ciclistica, Mikael Colville- Andersen, urban designer e fondatore di Copehagenize, lo studio di comunicazione e progettazione delle città a misura di bicicletta.

“Partito lo scorso anno, con entusiasmo e passione – ha detto il Sindaco di Terranuova, Sergio Chienni – il Moby Dick Festival è stato immediatamente fatto proprio dalla comunità. I numeri della prima edizione del Festival ci hanno motivato ad andare avanti con ancora più convinzione, certi che una rassegna culturale possa contribuire ad arricchire e stimolare i nostri pensieri, rendendoci più aperti al dialogo e al confronto. Mantenendo intatta la spinta dell’edizione 2018, quest’anno abbiamo scelto come tema il potere delle parole, lo strumento con cui articolare ed esprimere i pensieri e i sentimenti, dando forma alla nostra stessa vita. Al centro dunque la narrazione, il racconto che definisce la comunità e allo stesso tempo la trasforma”.

 

“Tutti i giorni le parole ci mettono nella situazione di esprimere o ascoltare, essere soggetti attivi o passivi in uno scambio relazionale che nutre costantemente la nostra vita – ha detto Elisa Erica Sommaruga, Direzione Artistica e curatela Moby Dick Festival – Le parole comunicano di noi i desideri, le necessità, le emozioni. Perdiamo forse troppo spesso la consapevolezza del potere che le parole danno. Da qui la necessità di tornare a prendersene cura. Sono a disposizione di tutti ma nessuno le possiede. Noi siamo le nostre parole e i nostri racconti ma siamo anche le parole e i racconti che scegliamo di ascoltare. Per tutte queste ragioni, come direzione artistica, abbiamo voluto dare all’edizione di quest’anno, il tema 'Il potere delle parole'”, ha concluso.

“Moby Dick ci porta in un mare aperto che dovremo navigare di più e meglio – ha detto Francesco Macrì, Presidente Estra, sponsor della kermesse. Estra conosce perfettamente l’energia delle parole: ambiente, sostenibilità, rinnovabili. E sono parole che, attraverso molte iniziative, condividiamo con il mondo della scuola. Lavoriamo ad un nuovo vocabolario che non sia di pochi ma di tutti. Il tema di quest’anno – ha aggiunto è il potere delle parole. Forse potremmo arrivare a dire che oggi le parole sono il potere. E questo è in mano a chi ne conosce il significato profondo, le sa usare e spesso sfruttare per i propri fini. Qualità, quindi. Ma anche quantità: oggi un’elevata competenza linguistica comprende almeno 10mila parole. Domandiamoci quanto questa competenza sia diffusa nel nostro paese”.

“La parola ha il potere di costruire e di distruggere, contiene dentro di sé il germe del bene e del male. Come società e come comunità – ha detto Gianfranco Donato, Presidente Banca del Valdarno – non possiamo fare a meno di prenderne coscienza. Una esigenza che si fa ancora più pressante da quando la rete e i social sono diventati “megafono di una parola” sempre più strumento di scontro invece che di confronto. La verità è che abbiamo necessità di luoghi in cui la relazione tra le persone si esercita imparando a riconoscere le parole. Anche per questo come Banca del Valdarno abbiamo deciso di sostenere la seconda edizione di Moby Dick. Un evento che rappresenta uno stimolo per aprirsi alla complessità del presente e delle scelte da affrontare, senza ricercare scorciatoie che rischiano solo di farci perdere tempo”.

Federica Ferrarese, Banca del Valdarno

 

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