Sul caso della mozzarella blu i due gruppi consiliari commentano: “Riscontriamo l’estrema superficialità del sindaco Mugnai nella gestione di un servizio importante come quello della ristorazione scolastica. Eppure pochi giorni prima erano stati segnalati yogurt muffiti”
No agli allarmismi, ma nemmeno si possono gestire temi come quello della ristorazione scolastica con superficialità. Così i consiglieri comunali di Figline e Incisa, Naimi (M5S) e Trambusti (Salvare il Serristori), intervengono dopo il caso della mozzarella colorata di blu alla mensa delle Petrarca, a Incisa.
"L’ultimo episodio, comunque, doveva essere affrontato con concretezza attuando tutte le misure necessarie a garantire la salute dei nostri bambini. Considerato che meno di una settimana fa si era verificato l'episodio degli yogurt muffiti, le attenzioni e le verifiche sul servizio di ristorazione scolastica dovevano essere intensificate dando il giusto peso alle numerose segnalazioni dei genitori e attivando controlli immediati nonché l'analisi del lotto di mozzarelle oggetto della segnalazione".
"Ricordiamo – continuano i due consiglieri di opposizione – che per quanto riguarda gli yogurt si tratta della terza volta, come riportato da alcune segnalazioni, che si presentano muffiti sebbene ancora non scaduti. Questo potrebbe presupporre un cattivo stato di conservazione o di trasporto da chiarire. La vicenda delle mozzarelle doveva ulteriormente allertare Sindaco e Assessore, che avrebbero dovuto richiedere immediatamente l'intervento delle forze dell’ordine e della Asl per analizzare il cibo ed eliminare qualsiasi dubbio. Si trattava con certezza d’inchiostro? Chi ha verificato e con che competenze? Sono state svolte analisi, che risultati hanno evidenziato?".
"A queste domande non ci risultano risposte, quindi ci chiediamo con che certezza il Sindaco afferma che si è trattato di grosso equivoco. In queste situazioni non va alimentato l’allarmismo, però va scongiurato qualsiasi rischio per la salute dei bambini e per farlo non sono sufficienti dei pranzi spot tra gli alunni, servono azioni concrete di controllo e verifica del servizio e, qualora perdurassero situazioni di questo tipo, decisioni risolutive come la ripubblicizzazione del servizio di ristorazione scolastica".
"E’ ancor più preoccupante – sottolinea Naimi – che una gestione così superficiale della situazione sia avvenuta quando solo poche settimane fa abbiamo interrogato l’assessore Chiosi in merito ai controlli sul servizio di ristorazione scolastica ricevendo, in modo perentorio e anche un po’ stizzito, rassicurazioni sulle verifiche effettuate e sul monitoraggio sia delle derrate alimentari che di tutti gli altri aspetti del servizio. L’assessore ha affermato che i controlli vengono effettuati quotidianamente nel rispetto di quanto previsto dal capitolato di appalto, che tuttavia non ci risulta prevedere yogurt muffiti o mozzarelle blu".
"Inoltre – prosegue Trambusti – troviamo assolutamente inaccettabile che ad oggi ancora non sia stata eletta la commissione mensa, organo importantissimo per una costante verifica da parte dei genitori del cibo e degli ambienti in cui pranzano i loro bambini. Ci dispiace che in un momento così delicato come l’unificazione del servizio di ristorazione scolastica ed il cambio di concessionario l’Amministrazione non riesca a garantire ai genitori la tranquillità doverosa quando si parla di mensa scolastica".
"Infine, siamo rimasti profondamente amareggiati – concludono i due consiglieri – dalle parole usate dal Sindaco nei confronti dell’operatrice scolastica che ha segnalato l’episodio pensando alla salute dei bambini. Definire sarcasticamente su facebook “genio” chi si è preoccupato vedendo una mozzarella blu, è un comportamento inqualificabile. L’operatrice ha fatto al meglio il proprio lavoro a differenza di chi dovrebbe parlare con cognizione di causa e con dati concreti. Constatando la leggerezza con cui è stata affrontata la vicenda, ci siamo visti costretti ad allertare le autorità competenti per accertare se siano state prese tutte le misure del caso per escludere con certezza possibili contaminazioni di qualsiasi genere sui prodotti, e verificare il rispetto della normativa in materia igienico sanitaria".