Presentato ieri il volume “Rendola: personaggi, storia, eventi”, curato da Romeo Romei, frutto di una ricostruzione storica che ha permesso di ritrovare nomi, storie, fotografie. Poi lo spettacolo di lettura, canto e poesia in ricordo di Pietro Pinti e la cena della civiltà contadina
È una storia che nasce dalla terra, quella della comunità di Rendola. Un borgo cresciuto nello stretto legame con l'evoluzione della fattoria, con la coltivazione dei terreni e con i poderi. Una storia racchiusa dentro il libro "Rendola: personaggi, storia, eventi", che Romeo Romei, rendolese, ha presentato ieri dopo un lungo lavoro di ricerca.
"Un'idea nata nel 2010, quando organizzamo il grande raduno dei rendolesi – racconta – ci ritrovammo in 165, molti avevano lasciato Rendola da anni. Ma in quella serata tornarono alla mente storie, episodi, aneddoti. E decisi che avrei voluto mettere nero su bianco tutte quelle storie". Così nasce l'idea del libro, che è una vera ricostruzione storica basata su ricerche negli archivi storici della fattoria, del comune, della parrocchia.
Ci sono storie tristi e divertenti, nel volume che ne è nato. C'è la pagina storica della chiamata alla guerra dei più giovani e quella del passaggio del fronte dopo l'occupazione; ci sono le lotte dei lavoratori, l'acqua che si poteva attingere in un solo pozzo; ma anche gli aneddoti più curiosi, le gite al mare dell'intero paese, i balli nella 'discoteca' ricavata in una delle case, le partite a carte che coinvolgevano anche il parroco.
C'è una visione della vita che è quella della tradizione contadina, soprattutto. "Ogni casa, ogni podere, è associato alla famiglia che lo abitò e agli animali che possedeva: era quella la ricchezza", ha fatto notare un altro rendolese, Giorgio Valentini. "E quella sapienza contadina di allora si basava su conoscenze che, d'improvviso, la rivoluzione industriale ha cancellato – ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini – purtroppo questo passaggio ha impoverito i coltivatori e danneggiato la terra. Per fortuna oggi si comincia a riacquistare la consapevolezza di tutto questo".
La festa, a Rendola, è proseguita sulle scale della chiesa (ancora oggi, purtroppo, chiusa) con uno spettacolo di lettura, canto e poesia che ha ricordato la figura di Pietro Pinti, traendo ispirazione dal libro a lui dedicato, e messo in scena da Marco Betti, Madoka Funatsu, Lorenzo Michelini, Francesco Morbidelli e Niccolò Perferi. Infine, la tradizionale cena contadina nell'aia.