05, Maggio, 2024

Mantovani: “Attenzione al centro storico. Altro che pensare a nuovi insediamenti commerciali in periferia”

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Dopo la notizia arrivata in consiglio comunale dell’acquisto di un terreno di 22.000 mq nell’area di Sant’Andrea da parte di Unicoop Firenze interviene la Confcommercio

In consiglio comunale a San Giovanni viene confermata la notizia, sulla scia di un'interrogazione presentata dal capogruppo di Cresce San Giovanni Francesco Carbini, dell'acquisto da parte di Unicoop Firenze di un terreno nell'ex area industriale di Sant'Andrea e il presidente della delegazione sangiovannese di Confcommercio Paolo Mantovani interviene: “Altro che pensare a nuovi insediamenti commerciali in periferia. L’amministrazione comunale deve pensare al futuro del centro, che ad oggi è la più grande azienda del nostro territorio, che nel complesso dà lavoro a circa seicento persone”.

Unicoop Firenze ha acquistato il terreno centrale, di 22.000 mq, dell'area di Sant'Andrea, una volta suddiviso tra IVV e il gruppo Casprini. Confcommercio chiede maggiore attenzione al centro storico.

“C’è necessità di programmare, in tempi rapidi, interventi di riqualificazione delle aree urbane a partire dal centro storico, che negli ultimi tempi pare aver preso la china della trascuratezza. Corriamo ai ripari  prima che sia tardi. Altro che pensare a nuovi insediamenti commerciali in periferia. La Giunta dovrebbe rimboccarsi le maniche e studiare un programma serio e circostanziato di progetti da attuare per salvare il centro, che non è solo un luogo straordinario di aggregazione, ma anche 'l’azienda' con il maggior numero di addetti presente sul territorio: ci lavorano ogni giorno circa seicento persone, tra gli occupati di negozi e pubblici esercizi, ma anche aziende di servizi, banche e uffici pubblici. È un patrimonio occupazionale da difendere con le unghie e con i denti, attraverso investimenti mirati”.

Ed ancora: “Ci dispiace invece apprendere che l’obiettivo primario del Sindaco e della sua giunta sia quello di stimolare un’azienda della grande distribuzione per far sì che metta in piedi nell’area di Sant’Andrea un’operazione che, a dire di Viligiardi, creerebbe nuova occupazione. Il Sindaco non pensa che sarebbe un colpo letale per il centro e non pensa neppure a quanti per questo perderanno il lavoro. È una miopia inaccettabile nei nostri amministratori. Basta vedere quanto sta accadendo all’estero: dalla Francia agli Stati Uniti, tutti stanno tornando indietro dopo la sbornia dei grandi centri commerciali di periferia che hanno fatto spegnere i centri storici. Turismo, socialità, buon vivere passano dallo stato di salute del centro”.

L’associazione di categoria ha inviato al sindaco Viligiardi nei giorni scorsi una lettera per denunciare la situazione di degrado in cui versano alcune vie laterali a Corso Italia: “più volte abbiamo sollecitato un intervento dell’amministrazione comunale, ora siamo tornati con la nostra lettera a ribadirne l’estrema necessità, su sollecitazione di numerosi operatori che ci segnalano come ormai la situazione stia in qualche caso addirittura degenerando, fino a sfiorare l’illegalità, in particolare nei chiassi più appartati, dove la sicurezza percepita sta arrivando ai livelli minimi”.

“San Giovanni deve ripartire dal suo centro per trovare forza, anche economica, e programmare il suo futuro – raccomanda il presidente della Confcommercio – è davvero il colmo che l’amministrazione si occupi prima di progetti che riguardano aree esterne al centro, vedi Sant’Andrea, anziché definire meglio la situazione del centro. È l’ennesima tegola sul capo delle imprese del terziario, che in questa parte di città hanno investito, oltre che un tremendo autogol per il futuro della città”.

Paolo Mantovani conclude: “Una città a misura d’uomo, sicura, efficiente, pulita, dove si vive bene, è anche una città dove si lavora bene e questo attrae investimenti e turismo. Per questo chiediamo all’Amministrazione di partire dalla cura ordinaria delle strade, dal miglioramento di pulizia, arredo urbano, sicurezza per dare più chance di sopravvivere anche alle nostre imprese. Anche perché tutelare la presenza di negozi e locali significa pure dare una migliore qualità di vita ai residenti”.
 
 

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