Le spese sostenute per pagare la mensa scolastica di bambini e ragazzi sono ora detraibili al 19% per un limite massimo di spesa pari a 400 euro per ciascun alunno.Al momento della dichiarazione dei redditi occorre presentare la documentazione comprovante la spesa
Anche i costi delle mense scolastiche diventano detrabili, da quest'anno. E' stata l’Agenzia delle Entrate, lo scorso marzo, a chiarire quali sono le spese di istruzione da poter detrarre dalla dichiarazione dei redditi 2016. E tra le novità c'è proprio la possibilità di detrarre i costi per la refezione scolastica per figli che frequentano le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le secondarie di primo grado e secondo grado, sia pubbliche che private.
Possibile dunque per la famiglia portare in detrazione al 19% le spese sostenute per la mensa scolastica dei figli, per un tetto massimo di 400 euro per ogni alunno. La detrazione si potrà effettuare sia se si presenta il modello 730/2016 sia per l'Unico PF 2016. Attenzione: si possono detrarre le spese per la mensa sostenute nel 2015, a prescindere dal periodo di riferimento.
Quali documenti occorre presentare.
Questo ovviamente dipende dal tipo di pagamento che le scuole prevedono per il servizio di mensa scolastica. Nelle scuole del Valdarno le modalità sono le più varie: bollettini, bonifici, carte prepagate, carnet di ticket prepagati e così via.
Per i comuni (o le ditte, o gli istituti) che emettono ricevuta o fattura al momento del pagamento, è sufficiente presentare queste attestazioni. Se si fossero smarrite, si può chiedere all'ufficio comunale competente (oppure alla ditta a cui si paga il servizio, o ancora all'istituto scolastico, a seconda di chi riscuote) di rilasciare una specifica attestazione dell'avvenuto pagamento del servizio.
Discorso simile per le scuole e i comuni dove il pagamento avviene tramite bollettini o bonifici: in tal caso l'importante è che sia chiaramente indicata la causale del pagamento, e i nominativi di chi ha pagato e dell'alunno.
Per ogni altro metodo di pagamento, come ad esempio la ricarica di carte prepagate, per il quale non sia stato possibile conservare alcuna attestazione di spesa, sarà allora necessario chiedere il rilascio di un documento all'ente che ha riscosso tali quote, sia esso il comune, l'istituto scolastico oppure la ditta che svolge il servizio di refezione scolastica.
Alcuni comuni del Valdarno, come ad esempio quello di Figline e Incisa, hanno pubblicato sui propri siti internet una informativa completa sulle varie strade da seguire: anche perché nel frattempo, qui, è subentrato un cambio del gestore e quindi occorre verificare a chi venisse pagato il servizio mensa nel 2015. Per i comuni che non hanno appositi spazi sul sito istituzionale, si può comunque richiedere maggiori informazioni telefonando all'ufficio scuola (questo vale per le scuole pubbliche, ovviamente: per quelle private e paritarie, è necessario rivolgersi alla segreteria dell'istituto).