Lavoratori in nero, gestione commerciale mascherata e somministrazione di cibi e bevande a non soci: sono una ventina le associazioni culturali e sportive finite nel mirino della Guardia di Finanza. Ce ne sono anche alcune valdarnesi
Sono una ventina le associazioni culturali e sportive, veri e propri enti no-profit, finiti al centro di un'operazione della Guardia di Finanza in tutta la Provincia di Arezzo. Alcune di queste sono anche in Valdarno, tanto che ha operato anche la Compagnia delle Fiamme Gialle di San Giovanni: per ora, però, non vengono resi noti i nomi delle associazioni coinvolte.
Secondo quanto emerso dalle indagini, queste associazioni in realtà svolgevano in realtà delle vere e proprie attività commerciali. Per questo si configura il reato di evasione fiscale: perché il profitto, secondo la Guardia di Finanza, è stato ottenuto sfruttando i particolari benefici normativi degli enti no-profit.
Si va dalle associazioni culturali a quelle sportive che gestivano alcune palestre di fitness fino ad un’associazione che promuoveva un’importante manifestazione della provincia, frequentata ogni anno da tantissime persone, alle quali venivano somministrati pasti e bevande a prezzi commercialmente competitivi.
Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle aretine hanno però dimostrato la totale assenza dei requisiti relativi alla partecipazione alla vita ed alla gestione dell’associazione da parte dei soci, la mancanza di validità delle assemblee, nonché la distribuzione indiretta degli utili e, in alcuni casi, l’inosservanza dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti e dei compensi superiori al limite imposto dalla normativa antiriciclaggio. Ben 13 persone sono risultate impiegate a nero o in forma irregolare.
Nel corso delle operazioni è stato individuato anche un circolo privato che non solo permetteva il gioco d’azzardo del poker on-line attraverso una postazione internet connessa ad un sito non autorizzato dall’Agenzia dei Monopoli di Stato, ma era anche sprovvisto delle autorizzazioni sia per l’esercizio dei giochi che per la somministrazione di alimenti e bevande.
Nel complesso, la Finanza aretina ha accertato un’evasione alle imposte dirette per oltre 1 milione e 400mila euro, corrispondenti agli incassi raccolti nei vari anni e mai sottoposti a tassazione, nonché di rilievi ai fini IVA per circa 400mila euro. In un caso, le Fiamme Gialle hanno sequestrato immobili per oltre 100mila euro, riconducibili al titolare di un’associazione sportiva, a garanzia del credito dovuto all’Erario.
Quando falsi enti no-profit operano in concreto come autentiche “imprese commerciali”, hanno sottolineato gli uomini della Guardia di Finanzia, praticano, di fatto, anche una concorrenza sleale nei confronti degli altri operatori del settore. Per questo le Fiamme Gialle aretine continueranno a tenere alta la guardia sul controllo delle agevolazioni previste anche in questo comparto, che negli ultimi anni sono state più volte utilizzate in modo scorretto.