Crescita e grande qualità per i vini della Denominazione Valdarno, che punta alla certificazione bio, per la quale si sono rallentati i tempi. Luca Sanjust: “Mi aspetto che il Ministero ci permetta con il biologico di tutelare maggiormente cittadini, consumatori, dipendenti”
Ci saranno anche i vini della Denominazione Valdarno di Sopra, a PrimAnteprima, la giornata dedicata all’inaugurazione della Settimana delle Anteprime di Toscana in occasione della nona edizione del BuyWine, la vetrina del vino toscano.
La Denominazione del Valdarno, costituita nel 2011, ha visto in questi anni una crescita molto importante di soci aderenti e di produzione. Oggi sono circa trenta i soci e rappresentano oltre il 75% della produzione della Denominazione. Gli imbottigliamenti del 2018, che si sono mantenuti al livello del 2016 a causa dei riflessi negativi dell’annata 2017, hanno superato quota 150mila. Un livello importante considerato che solo nel 2015 erano stati 50mila circa.
A PrimAnteprima saranno presentate circa cinquanta etichette, segno che il trend di
crescita continuerà con percentuali importanti. D’altronde i dati della
vendemmia 2018 sono stati entusiasmanti, con una crescita della denominazione di
oltre il 30%.
Resta sul tavolo la questione della richiesta di una denominazione "bio": dopo i primi 5 anni di attività, infatti, si è reso necessario modificare il disciplinare di produzione, per renderlo più operativo e adeguato. La proposta forse più significativa, raccontata dalle magliette “bioRevolution” che tutti i produttori indosseranno sabato alla Fortezza a Firenze, è quella di includere nella Denominazione solo vini con certificazione biologica.
Questa decisione, presa all’unanimità dai soci del Consorzio, ha creato positive attese in molti produttori della zona che ancora non utilizzano la denominazione e ha generato reazioni molto positive negli operatori commerciali internazionali. Ma per adesso si attendono risposte dagli enti preposti, che ancora non sono arrivate.
"Siamo ben coscienti come la certificazione bio non sia risolutiva – dice Luca Sanjust, presidente del Consorzio Valdarno di Sopra doc – ma riteniamo possa essere un passo avanti significativo. Mi aspetto che Regione e Ministero scelgano la strada nuova e virtuosa, privilegiando non le difficolta tecniche, non il continuismo burocratico, ma permettendo scelte agronomiche ed enologiche che esaltano la biodiversità, la tutela della salute dei cittadini che abitano vicino alle vigne, dei consumatori e dei nostri collaboratori che lavorano in campo".