20, Aprile, 2024

Inaugurato il nuovo Mo.di.Ca della Gruccia: 18 posti che garantiscono il passaggio dall’ospedale a casa

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I pazienti possono restare da 7 a 10 giorni nel reparto del Modulo di continuità assistenziale al terzo piano dell’ospedale della Gruccia. L’assistenza viene data dai medici di famiglia: per questo infatti le cure sono riservate ai cittadini valdarnesi

Inaugurato all'ospedale della Gruccia il reparto Mo.di.Ca, modulo di continuità assistenziale. Si tratta di un passaggio importante tra l'ospedale e la casa: i pazienti, infatti, che non sono più nella fase acuta della malattia vengono ricoverati in questa struttura al terzo piano del presidio dove ricevono cure e attenzioni prima del ritorno a casa. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Montevarchi, Francesco Maria Grasso il direttore sanitario Massimo Gialli, Anna Domenichelli direttore del distretto zona Valdarno, il dottore Franco Grifoni coordinatore clinico, Barbara Picchiani, coordinatrice infermieristica e tanti medici e infermieri.

Il Mo.di.Ca adesso è un reparto raddoppiato: i posti letto sono passati da 9 a 18. La degenza va dai 7 ai dieci giorni e i pazienti sono rigorosamente soltanto valdarnesi. Ad assisterli saranno i medici di famiglia coordinati dal dottore Franco Grifoni.
 

Nel reparto, dunque, è il medico di famiglia ad avere in carico il paziente secondo un piano concordato con gli specialisti ospedalieri. Ma è poi un team altamente professionalizzato di infermieri con l’ausilio del responsabile medico clinico e di altre figure professionali, a garantire l’adozione delle cure indicate.

"Il Mo.di.Ca è un posto dove il medico di medicina generale che ha in carico il paziente partecipa alla gestione a alla valutazione del caso. Questi professionisti, fortemente motivati – ha spiegato Anna Domenichelli, direttore del distretto – stanno interpretando questo ruolo così pienamente, da avere una particolare disponibilità e capacità relazionale e assistenziale. Qui in anni di attività, mai avuto un reclamo, ma solo elogi e ringraziamenti, che spettano in tutto e per tutto al personale che ci lavora”. 
 

Con il Modica vengono affrontati anche problemi sociali: "spesso le difficoltà non sono nelle cure ospedaliere, ma nel dare la corretta assistenza sanitaria e sociale a pazienti fragili o con altre problematiche, non più in un periodo da cure acute come vanno offerte nei reparti ospedalieri, ma nemmeno da tenere a domicilio dove potrebbe essere carente una forma di assistenza sanitaria e a volte una adeguata copertura di natura familiare e sociale. Così il Modica, che è gestito dalla Zona distretto in forte correlazione con l’ospedale, risponde a esigenze precise di assistenza integrata".

Il sindaco di Montevarchi, nel corso dell'inaugurazione, ha sottolineato: “Qui c’è una eccellenza che i cittadini raccontano sempre a noi amministratori. E spesso mi rendo conto che soprattutto la politica, sottolinea più le cose che non vanno, che poi non sono così tante, rispetto alle vere grandi eccellenze che questo territorio offre sotto il profilo sanitario e sociale". 

Il Valdarno, è stato puntualizzato, rappresenta il territorio più avanzato nell’intera Area Vasta sud est della Toscana per la realizzazione concreta dei percorsi ospedale-territorio.

Gli operatori hanno a disposizione delle Cure Intermedia 18 posti letto in ModiCA e 3 posti letto in appartamenti Hospice. La Zona-Distretto Valdarno aggiunge questi 21 posti letto ai 22 posti in riabilitazione, ai 6 posti letto di Cure Intermedie a bassa intensità presso la Rsa di Bucine e ai 6 posti letto di sollievo in altre Rsa per un totale di 55 posti letto, avvicinandosi ai 58 calcolati secondo un parametro di Area Vasta.

 

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