Presenti i genitori del giovane morto nel 2016, il dirigente scolastico dell’Isis Valdarno, il sindaco di San Giovanni e il dirigente del Dipartimento emergenza urgenza della Asl Toscana sud est
Dopo la consegna ufficiale, insieme alle tre borse di studio per il merito scolastico, avvenuta il 14 ottobre, il defibrillatore donato dall'associazione "Gabriele D'Uva" all'ITE Severi di San Giovanni è stato inaugurato nella mattina. L'importante strumento salvavita è stato posizionato all'ingresso dell'istituto che Gabriele, morto nel 2016 per un male incurabile, ha frequentato.
Un gesto carico di significato quello compiuto dai genitori di Gabriele che hanno così saputo trasfomare il loro dolore in uno strumento per aiutare gli altri nel nome del figlio. "Spero non venga mai usato. Mi farebbe tanto piacere che i ragazzi fossero portati al rispetto della propria vita e di quella degli altri. Vorrei che riflettessero sull'importanza della vita. Questo defibrillatore spero sia un incentivo in più. Magari qualcuno di voi parteciperà al corso di formazione e chissà un giorno potrebbe salvare una vita", hanno detto Sonia e Francesco D'Uva.
Presenti all'inaugurazione, oltre ai compagni di Gabriele, il dirigente scolastico dell'Isis Valdarno, Lorenzo Pierazzi, il sindaco di San Giovanni, Maurizio Viligiardi, e il dirigente del Dipartimento emergenza urgenza della Asl Toscana sud est, Massimo Mandò.
Maurizio Viligiardi: "Un bel gesto ricordare Gabriele in questa maniera. È l'esempio di come le associazioni, anche se nate da fatti tragici, possono dare un contributo importante al territorio. Il ricordo di Gabriele, che si esplicita con un defibrillatore regalato alla scuola, è un bel modo per ricordare il ragazzo ma è anche un aiuto a chi frequenta questo istituto. Noi dobbiamo ringraziare i genitori e l'associazione".
Lorenzo Pierazzi: "Un cerimonia ricchissima di significato: l'associazione Gabriele D'Uva è legata a doppio filo alla nostra scuola perchè Gabriele è stato studente in questo istituto e quale migliore iniziativa per ricordalo della consegna di un defibrillatore?".
E poi Massimo Mandò ha ricordato l'importanza del defibrillatore presentando i dati drammatici relativi alle morti causate da arresto cardiaco: "50.000 sono le persone che muoiono in Italia ogni giorno, una ogni 8 minuti, e di questi 1.500 sono giovani tra gli 11 e i 35 anni. Ne muore 5 al giorno. La Provincia di Arezzo rispetto ad altre realtà sta meglio: ha molti defibrillatori, in Valdarno si supera le 220 unità. Ma guai abbassare la guardia: questa malattia insidiosa miete ancora tante vite".