Sabato l’inaugurazione dell’allestimento definitivo del fossile ritrovato nel 2016. Svelato anche il nome più votato: si chiamerà Otello
Il Mammuthus del Tasso ha trovato la sua casa, dopo oltre un milione e mezzo di anni trascorsi nella terra: è stato inaugurato, infatti, l'allestimento definitivo negli spazi appositamente predisposti nel Museo Paleontologico, il luogo in cui era stato destinato ad arrivare fin dalle prime fasi della sua scoperta.
Era l'inizio dell'autunno del 2016 quando due cacciatori notarono affiorare dal terreno alcune ossa, al Tasso, vicino alle balze. Un'intuizione, poi la segnalazione agli enti competenti, e l'avvio dell'iter per la rimozione e il restauro che ha visto coinvolti Soprindentendenza di Siena, Università di Firenze e Accademia Valdarnese del Poggio. All'inizio nel più stretto riserbo: poi, a settembre 2017, il fossile viene finalmente estratto dalla terra e argilla delle balze e portato prima in un capannone adibito a laboratorio di restauro poi, nel luglio del 2018, al Paleontologico.
Qui sono andati avanti per mesi i lavori di restauro sulle due zanne (difese), il cranio e l'ulna del mammuthus meridionalis. Grande il sostegno del Valdarno: tante le imprese che hanno contribuito, così coem i privati cittadini, anche grazie alla campagna 'Sos Mammuthus' lanciata per finanziare i lavori e la predisposizione dell'allestimento. E sabato 21 dicembre, al Museo, è stata una vera giornata di festa, con i ringraziamenti verso chi ha lavorato, collaborato, contribuito a vario titolo.
Prima del taglio del nastro, nella Sala dell'Accademia, sono stati ripercorse le tappe della storia del Mammuthus e il percorso che lo ha portato fino al restauro. Infine, svelato anche il nome del fossile: così come Gastone, l'elefante simbolo del Museo Paleontologico di Montevarchi, anche questo Mammuthus sarà infatti chiamato per nome. E a sceglierlo, in mezzo a una rosa di proposte con significati legati a questa vicenda, sono stati i cittadini che hanno donato e contribuito: alla fine il nome più votato è risultato Otello, in memoria di Otello Pasquini, appassionato ricercatore e paleontofilo del Valdarno.