05, Luglio, 2024

Giudice di Pace, in Consiglio una proposta di protocollo fra i comuni: ulteriore tentativo per riportare l’ufficio in Valdarno

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Due consiglieri di maggioranza e due di opposizione firmano una mozione per provare a sbloccare l’impasse relativa al Giudice di Pace. Prendendo spunto da quanto messo in atto nel comune di Cecina, hanno preparato una proposta di protocollo che comprende regole e oneri

Una proposta di protocollo dettagliata, comprensiva di costi e impegni. Così quattro consiglieri comunali di Montevarchi, due di maggioranza e due di opposizione, provano a tracciare una via per sbloccare la situazione legata all'ufficoo del Giudice di Pace del Valdarno, chiuso dallo scorso mese di dicembre. 

Dopo il convegno tenutosi proprio a Montevarchi, dunque, Gianluca Magini (Impresa e Innovazione per Montevarchi), Andries Cornel Mihai (PD), Fabio Camiciottoli e Flavio Nardi (Democratici e Progressisti) hanno preparato una mozione che sarà portata al prossimo Consiglio comunale di Montevarchi, il 19 maggio. L'obiettivo è proprio di presentare una proposta concreta, sostanzialmente già pronta per essere sottoscritta. 

Per riportare il Giudice di Pace in Valdarno non basta l'impegno del comune di Montevarchi, che già si è detto disponibile a mettere a disposizione una sede. Serve un impegno concreto di tutti i comuni del Valdarno aretino a collaborare economicamente: perché la legge che consente di mantenere il Giudice di Pace altrimenti soppresso dice espressamente che i comuni possono ottenere questo risultato "facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo, messo a disposizione dagli enti medesimi". 

Secondo una stima preventiva riportata in mozione, tali spese assommerebbero a circa 100mila euro l'anno per il personale più altri 10mila euro l'anno per le utenze. Costi che andrebbero ripartiti fra i comuni secondo un criterio legato al numero di abitanti: e che quindi, ad esempio, peserebbero per il 25% circa su Montevarchi; per il 17% su San Giovanni; per il 13% su Terranuova; per l'11% su Castelfranco Piandiscò e così via, fino al 3% di Laterina e Pergine. 

Ricordate le premesse, la mozione propone quindi che si arrivi alla "costituzione di un consorzio intercomunale e/o altra forma associata per l’assunzione degli oneri per il mantenimento a Montevarchi dell’Ufficio del Giudice di pace a servizio di tutto il Valdarno, da ripartirsi fra i comuni/Unioni dei comuni aderenti previo accordo definitivo circa i criteri per la loro equa ripartizione". 

Allegati alla mozione, i consiglieri propongono uno schema di delibera consiliare da poter sottoporre anche nei Consigli comunali degli altri comuni del Valdarno aretino; uno schema di convenzione da stipulare da parte dei comuni/unioni dei comuni aderenti; nonché uno schema della possibile convenzione da adottare.

Infine, nell'impegnativa, la mozione chiede a sindaco e giunta di "prendere immediatamente contatto con gli altri comuni/unioni dei comuni interessati al fine di concordare tempi e modalità del processo di formazione della decisione di adesione al costituendo consorzio/atto convenzionale" e riferire al prossimo Consiglio "gli sviluppi del confronto con gli altri enti interessati", oltre che "inoltrare immediatamente, stante il rapido avvicinarsi del termine perentorio del 30 luglio 2015, il presente atto unitamente ai relativi schemi allegati a tutti i sindaci, consigli comunali, relativi presidenti e capigruppo consiliari dei comuni del Valdarno aretino". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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