Il ricorso che era stato presentato dai residenti per opporsi alla vendita dell’area verde è stato respinto. Dunque il comune potrà cedere l’area, l’acquirente c’è già. L’amarezza del Comitato
Respinto il ricorso al Tar, i Giardini Spinelli possono essere ceduti dal comune di Montevarchi. È l'epilogo di una vicenda che, fin dall'inizio, aveva acceso gli animi portando alla luce opinioni e posizioni contrastanti. Da una parte l'amministrazione comunale di Montevarchi che aveva messo in vendita l'area, trasformata in lotto edificabile libero da una delibera di Consiglio comunale; dall'altra il Comitato di residenti, che fino alla fine hanno provato a impedirne la vendita.
Ma il Tar non ha riconosciuto le ragioni dei ricorrenti. A darne notizia, lo stesso Comitato, che commenta la decisione con parole amare. "Il Tribunale Amministrativo della Toscana ha pubblicato la sentenza con la quale ha respinto tutte le sacrosante motivazioni con le quali il Comitato dei residenti si opponeva alla vendita del giardino pubblico ed alla sua edificabilità. Con tale incomprensibile decisione, che ha eluso i motivi di ricorso, respingendoli con motivazioni carenti sia sotto il profilo logico che addirittura sintattico, il Tribunale dà dunque il via libera alla nostra Sindaco a vendere un giardino pubblico con circa quaranta piante a pieno regime, fruito dagli abitanti del quartiere e dalla cittadinanza, progettato e voluto in quel punto per abbattere anche l’inquinamento atmosferico ed acustico, in una zona ad alta densità di traffico".
"Non meno disappunto – sottolinea ancora il Comitato – provoca il fatto che la vendita sia stata aggiudicata all’unico partecipante all’asta svoltasi il 13 dicembre scorso, una Società “attualmente inattiva”, iscritta alla Camera di commercio di Rimini, con un capitale sociale versato di 2.500 euro. Non sembra verosimile infatti che una Società di tale natura possa sostenere un affare così finanziariamente importante che richiede, oltre alla spesa per l’acquisto del terreno, ingenti risorse per la realizzazione di un immobile fino a tre piani per 2.200 metri quadrati di superficie edificabile".
"La particolare gravosità dell'investimento e la crisi del mercato immobiliare ancora in atto, ci fa quindi dubitare che l’operazione edilizia possa andare a buon fine e che rafforza la nostra convinzione che il rischio di perdere il Giardino e di trovarsi al suo posto per anni un incompiuto “ecomostro” di cemento sia davvero concreto", conclude la nota del Comitato dei residenti.