16, Novembre, 2024

Energia idrolettrica dall’Arno, entrata in funzione la “briglia” di Incisa. Giani e Monni: “Progetto esemplare”

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L’impianto di produzione di energia idroelettrica dalla pescaia di Incisa è già completato ed è entrato in funzione: è uno dei primi due, insieme a quello di Compiobbi, che inizia a produrre energia elettrica sfruttando la forza dell’acqua dell’Arno nelle cosiddette “briglie”. Si tratta di un progetto di qualche anno fa, ora entrato finalmente nel vivo, che prevede di sfruttare il tratto fiorentino dell’Arno per la produzione di energia idroelettrica: 12 impianti produrranno energia dall’acqua previsti dal progetto (le pescaie che verranno risistemate sono 13) e saranno realizzati attraverso un Project Financing con il concessionario Iniziative Toscane.

I 12 impianti saranno collocati lungo l’asta dell’Arno in un tratto di 55 chilometri, fra Incisa e Lastra a Signa. Un’operazione complessa che punta a migliorare la sicurezza idraulica lungo il fiume, a preservare la biodiversità, a ridurre la produzione di emissioni climalteranti e a salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico ancora presente.

L’investimento totale è di 80 milioni di euro, circa 16 dei quali serviranno per ristrutturare le pescaie e riqualificare le sponde dell’Arno. La concessione avrà una durata di 30 anni, estendibili di ulteriori 10 durante i quali sia le opere idrauliche che quelle destinate alla produzione idroelettrica saranno manutenute e gestite dal concessionario. Al termine della concessione le opere rientreranno completamente nella proprietà della Regione Toscana che potrà provvedere ad un nuovo affidamento.

La produzione di energia elettrica stimata con l’entrata in funzione dei 12 impianti si aggira sui 55 Gigawattora l’anno, pari a quella necessaria per far fronte al fabbisogno di circa 20mila famiglie. Ed è equivalente ad un risparmio di circa 25 mila tonnellate annue di CO2. Su 6 dei 12 impianti di produzione di energia, saranno installate colonnine per la ricarica di veicoli elettrici alimentate direttamente dall’energia prodotta dall’Arno.

 

I primi due, appunto, quelli di Incisa (nelle foto qui sopra) e Compiobbi, sono entrati in esercizio, e sono stati presentati stamani dal presidente Eugenio Giani, dall’assessora all’ambiente Monia Monni insieme al presidente di Iniziative Toscane Alberto Rizzi.

“Ecco un esempio di produzione di energia pulita – ha detto il presidente Eugenio Giani – è un fatto importante, un’iniziativa di valore che realizziamo grazie ad un Project Financing con il quale prevediamo 12 punti sull’Arno da cui ricavare energia idroelettrica. È un salto di qualità anche culturale, una sfida bella che ci fa da sponda per tante altre realtà della Toscana. In questo modo coniughiamo sicurezza, sostenibilità ambientale e riqualificazione di vecchi manufatti. Le traverse, o pescaie, sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sotto questo profilo il progetto punta perciò anche a salvaguardare la biodiversità e valorizzare un patrimonio storico-culturale composto da opere di ingegneria e architettura fluviale. Nell’ambito di ognuna delle 13 traverse in corso di rifunzionalizzazione, che costituiscono delle vere o proprie barriere ecologiche, sono state e verranno realizzate opere di mitigazione ambientale e ripristino dei corridoio ecologici tramite la realizzazione di scale per la risalita della fauna ittica”.

“Si tratta di un intervento particolarmente significativo- ha spiegato l’assessora Monia Monni- non soltanto per l’importo, sono 80milioni di euro. Ma è un progetto esemplare che tiene insieme i due aspetti della conversione ecologica: la lotta ai cambiamenti climatici con la produzione di energia pulita che aiuta ad emanciparci dai fossili, aumentando la resilienza del territorio e la capacità di adattamento ai fenomeni meteo estremi che in questi giorni vediamo bene quali effetti possono causare. Sono lavori di ristrutturazione delle 13 briglie sull’Arno in un tratto molto esteso e, contemporaneamente, su 12 di queste briglie vengono installate centrali di produzione di energia idroelettrica. Dai due impianti di Incisa e Compiobbi che sono entrati in esercizio si produce energia per 1500 famiglie , e sono già state installate 10 centraline di ricarica per i veicoli elettrici”.

Il presidente Rizzi ha riepilogato gli interventi spiegando che “il Project ha come obbiettivo, attraverso i proventi generati dalla vendita dell’energia elettrica alla rete nazionale, il recupero dei fondi necessari al finanziamento della realizzazione di importanti opere di ripristino della sicurezza idraulica sull’Arno: la ricostruzione delle briglie (o pescaie) storiche, che oggi assolvono ad una funzione prettamente di regimentazione idraulica e che necessitano di significativi interventi , il consolidamento di tratti di arginature, interventi di manutenzione straordinaria su opere di regolazione idraulica”.

Le località lungo l’Arno interessate dal progetto di ristrutturazione delle briglie sono Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e il parco delle Cascine. Entro il 2023, in tempi diversi, saranno pronti gli impianti di Sieci, Ellera, Martellina e Cartiera, Sant’Andrea a Rovezzano, San Niccolò e l’Isolotto.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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