25, Aprile, 2024

Diga di La Penna, dalla Regione ancora un “no” all’innalzamento. “Prevista solo la ripulitura del fondale”

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Rilanciata questa mattina in una intervista pubblicata da Repubblica, l’ipotesi di innalzare anche la Diga di La Penna (per quella di Levane c’è già l’ok) non è nei piani della Regione Toscana: lo ribadisce in una nota la vicepresidente del Consiglio regionale, Lucia De Robertis

Sì all'innalzamento della Diga di Levane, no allo stesso intervento sulla Diga di La Penna. La Regione Toscana ribadisce ancora una volta la propria posizione in merito alle due dighe sull'Arno, entrambe in territorio valdarnese. Già a novembre scorso si era acceso il dibattito sulla Diga di La Penna, nel comune di Laterina: e l'assessore regionale Fratoni aveva garantito che non c'è alcun progetto di innalzamento per questa diga. 

Questa mattina una intervista di Simona Poli a Salvatore Arca, presidente del Centro studi emergenze, pubblicata su Repubblica Firenze, riapre il dibattito. Perché Arca, nel fare il punto sulla situazione dell'Arno, afferma: "Non si può rimandare ulteriormente l'innalzamento delle dighe di Levane e di La Penna nel Valdarno Superiore". 

"Massimo rispetto per le opinioni dell’ingegner Salvatore Arca – commenta Lucia De Robertis, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana – ma sulla questione, per me, rimangono valide le parole dell’Assessore all’Ambiente della Regione che nel novembre scorso, rispondendo ad una mia interrogazione in Consiglio regionale, ha confermato come il progetto non sia all’ordine del giorno della pianificazione di bacino. Pianificazione peraltro rinnovata proprio alla fine del 2015 attraverso il nuovo piano di gestione del rischio alluvioni, dove non c’è traccia di quell’intervento".

Resta valido, invece, afferma ancora la De Robertis, il progetto di ripulitura del fondale del bacino: "In quello stesso piano di gestione del rischio alluvioni permane il lavoro di pulitura del fondale del bacino de La Penna, opera necessaria per migliorare la capacità di accumulo dell’invaso senza dover sacrificare case e manufatti storici". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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