18, Dicembre, 2024

Da Montevarchi alla Eroica Hispania, il lungo viaggio in sella dei ciclisti con la maglia dell’Aquila

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Appassionati delle due ruote e della ciclostorica nata in Chianti, non sono voluti mancare alla sua edizione spagnola. Così, hanno raggiunto la regione della Rioja per un viaggio di oltre 250 chilometri a bordo di biciclette d’epoca. E la loro passione è finita sui giornali spagnoli

Sono partiti dal Valdarno e hanno percorso 1.550km in macchina per poi farne altri 252 in bicicletta. Sarebbe facile cedere alla retorica, ma c'è davvero qualcosa di “eroico” nell'avventura dei cinque ciclisti che, vestita la maglia storica dell'Aquila Montevarchi, hanno raggiunto la regione spagnola della Rioja per prendere parte alla Eroica Hispania, edizione iberica della più celebre (e bella) ciclostorica del mondo, L'Eroica.

La manifestazione ciclistica nata in Chianti nel 1997 è ormai un marchio internazionale che ha esportato gare in Gran Bretagna, California, Giappone e, appunto, Spagna. Mantenendo sempre la stessa filosofia: si corre con bici e abiti d'epoca su strade di campagna sterrate, alla riscoperta delle radici antiche del ciclismo, sport e passione popolare, storia del nostro e degli altri paesi, potentissimo strumento di valorizzazione dei territori e di uno stile di vita sostenibile.

Ormai habitué de L'Eroica nostrana, quella di Gaiole in Chianti, dopo essersi messi alla prova con la Eroica Britannia di un anno fa, Sauro Trefoloni, Cesare Carapelli, Guido Calabassi, Michele Mezzasoma e Stefano Borgheresi non volevano perdersi la prima edizione spagnola della corsa. Sono partiti da Montevarchi nella notte del 4 giugno per raggiungere Cenicero, il piccolo centro della Rioja che ospitava l'evento, alle 21 della sera successiva. Il giorno dopo si sono goduti i paesaggi della regione vinicola più importante della Spagna a modo loro, in sella a una bici: 140km di pedalata tra Logromo e Burgos, una tappa del Cammino di Santiago in compagnia di tanti pellegrini.

La domenica, giorno della gara, tra il percorso “Largo” da 198km e quello “Corto” da 63, hanno scelto il “Medio”: 112km di saliscendi sulle colline intorno a Logroño. “Il percorso si rivela subito impegnativo – racconta Sauro Trefoloni – con sassi grossi, smossi e taglienti. Alla fine le forature di tutti sono molte, io da solo ne ho avute otto e ho rotto il copertone. Molti ciclisti sono arrivati al traguardo con ritardi enormi. Noi eravamo abituati agli sterri e ci siamo tuffati in ardite fughe, per gli spagnoli e molti stranieri è stata più dura”. Anche i ristori, lamenteranno i partecipanti, hanno poco a che vedere con quelli ricchissimi offerti a Gaiole. Ma ci vuole ben altro per guastare la festa.

“Il clima “eroico” è molto bello – continua Trefoloni – abbiamo ricevuto tanti attestati di stima per le belle e antiche maglie dell'Aquila Montevarchi 1902 e per il gruppo allegro che siamo, così come ci era già successo lo scorso anno in Inghilterra, alla Eroica Britannia. E anche stavolta i media locali ci hanno coinvolto per interviste e riprese video”. Proprio così: anche la Spagna ha potuto conoscere la passione di questo gruppo in maglia rossoblù.

 

Articoli correlati