25, Novembre, 2024

Cassonetti intelligenti e tariffa puntuale: Sei Toscana pensa a mandare in soffitta il sistema porta a porta

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Secondo un sondaggio promosso proprio dalla società da Sei Toscana, i cittadini non vogliono il porta a porta a sacchetto. L’Amministratore delegato Mairaghi: “Cambiamo il sistema di raccolta. Aumentiamo la differenziata con i cassonetti intelligenti”. In Valdarno sperimentazioni in arrivo a Montevarchi e San Giovanni. Intanto però a Castelfranco Piandiscò il porta a porta si fa più ‘spinto’

Il sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti? Non piace ai cittadini e quindi, secondo l'Amministratore delegato di Sei Toscana, Marco Mairaghi, è un modello che dovrà essere superato. "Credo che il porta a porta a sacchetto sia un modello di raccolta da superare, sono gli stessi cittadini che ce lo chiedono. Il futuro è rappresentato dai cassonetti intelligenti", ha detto. "In questi giorni abbiamo promosso un sondaggio sentendo direttamente i cittadini che vivono nei comuni dove è attivo il porta a porta a sacchetto: la stragrande maggioranza delle persone dice di non essere soddisfatta del servizio e chiede di cambiarlo".

"Anche noi siamo d’accordo, la raccolta domiciliare con il sacco infatti porta con sé diverse criticità legate soprattutto al decoro urbano – precisa Mairaghi – presenza dei sacchi per molte ore in strada, sacchi alla mercé delle intemperie e degli animali, difficoltà legate al loro reperimento. Il porta a porta inoltre limita molto la libertà dei cittadini nel conferimento dei rifiuti, con giorni e orari rigidi da rispettare. Ultima considerazione, ma non meno importante, i costi: questo sistema comporta costi molti alti per l’azienda che ricadono poi sulla tariffa che i cittadini sono tenuti a pagare. Insomma, i tempi sono cambiati e sono maturi per puntare decisi verso un nuovo modello di raccolta: quello dei cassonetti ad accesso controllato".

Nella provincia di Arezzo è già in cronopragramma l’avvio della sperimentazione della raccolta con cassonetti 'intelligenti'. I primi comuni ad avviare la sperimentazione saranno Arezzo, Cortona, Montevarchi e San Giovanni. "Sono il primo promotore di questo cambio di rotta – prosegue Mairaghi – sono sicuro che rappresenterà un vantaggio per tutti. Questo nuovo sistema, che abbiamo già iniziato ad adottare in alcuni comuni, consente ai cittadini di gettare i rifiuti quando vogliono ma, soprattutto, di identificare chi produce cosa. Una tracciabilità del rifiuto che rappresenta la condizione necessaria per l’introduzione del tributo puntuale: cioè pagare per quello che realmente si produce, e si differenzia". 

Nel comune di Castelfranco Piandiscò, invece, in queste settimane comune e Sei Toscana stanno presentando modifiche al servizio porta a porta, già esistente. Anche i cassonetti del multimateriale spariranno dalle strade (finora erano rimasti, insieme alle campane del vetro) e saranno ritirati porta a porta. Ma agli utenti saranno consegnati piccoli cassonetti 'intelligenti' per l'indifferenziato: conterranno un chip che identifica l'utenza e che consentirà, in una seconda fase che sarà attivata soltanto nei prossimi mesi, di pesare esattamente la quantità di rifiuto indifferenziato prodotto, in modo da poter applicare la tariffa puntuale. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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