Ennesimo confronto sul discusso tema del dimensionamento scolastico, alla presenza dei tre sindaci dei comuni coinvolti e delle due dirigenti scolastiche. “Non siamo interessati alle strumentalizzazioni, bensì ad un reciproco scambio di idee e di critica costruttiva”, è il commento dell’Amministrazione di Laterina Pergine
Torna sul tanto discusso tema del dimensionamento scolastico l'Amministrazione di Laterina Pergine: e lo fa alla luce di un incontro che si è tenuto il 29 ottobre presso gli uffici del provveditore di Arezzo, Roberto Curtolo, assieme anche ai sindaci di Bucine, e Montevarchi e alle dirigenti dei due istituti di Bucine e Levane.
"In questa occasione – commenta l'Amministrazione di Laterina Pergine guidata dal sindaco Simona Neri – l'Ufficio Scolastico Provinciale ha voluto offrire una consulenza tecnico-formale in merito all'esigenza del comune di Laterina Pergine che, mossa da uno spirito di tutela della comunità scolastica tutta, è volta al miglioramento della qualità scolastica dei nostri ragazzi, animata dal desiderio di creare una comunità scolastica unita e non più frammentata, rispondendo alle difficoltà e alle incertezze che tutti gli anni le famiglie vengono a manifestare di fronte alla difficoltà di formazione delle classi dovute ad un calo demografico. Questa è una soluzione che vuole rendere accessibile a tutti l'intero ventaglio formativo e didattico che le scuole del nostro territorio offrono"
"Nel corso dell'incontro – riferisce ancora l'Amministrazione di Laterina Pergine – il dottor Curtolo ha sottolineato come egli ritenga che l'unica strada percorribile sia quella di convogliare tutti i plessi del comune di Laterina Pergine verso l'Istituto Comprensivo di Bucine, confermando la correttezza della proposta da noi avanzata, senza mancare di rispetto al territorio zonale. Il provveditore ha suggerito la possibilità di spostare alcuni plessi da altri istituti comprensivi di Montevarchi verso il Mochi. Tale operazione, realizzabile in modo autonomo dal comune di Montevarchi, non andrebbe ad intaccare la stabilità del Petrarca o del Magiotti e anzi renderebbe stabili nel tempo tutti gli istituti comprensivi sul territorio dei tre comuni coinvolti."
"Il provveditore ha, infine, fatto ulteriore chiarezza su alcuni aspetti inerenti la gestione del personale – continua l'amministrazione – asserendo che, nel caso specifico, spetterà all'insegnante e solo ad esso, la scelta se rimanere nell'istituto di partenza o se seguire le classi ad oggi a lui assegnate andando sotto il nuovo istituto. In questo secondo caso non perderebbe ruolo ed anzianità di servizio, e sarebbe garantita la continuità didattica tanto a cuore ai docenti coinvolti in questo percorso di dimensionamento, in cui gli unici interessi da tutelare sono e devono essere quelli dei ragazzi e del loro percorso scolastico."
"L'Ufficio Scolastico Provinciale ha ribadito che la proposta avanzata dal comune di Laterina Pergine è l'unica percorribile – rivendica l'amministrazione Neri – a meno che la conferenza zonale dell'istruzione decida di non rispondere alle esigenze di un comune e del suo territorio. Esigenza che è mossa anzitutto dal desiderio di rispondere ad un problema storico conclamato", aggiungendo che i 'salvataggi' di piccole classi saranno in futuro sempre più difficili perché "la costituzione di classi in deroga utilizzando il personale dell'autonomia non vanno a favore della qualità e non potranno essere legittimate. Non solo, se una classe non è riconosciuta, l'organico dell'istituto diminuisce e questo spingerà la scuola verso un continuo declino fino alla sua naturale chiusura".
Insomma, per l'Amministrazione di Laterina Pergine l'intervento del dottor Curtolo "certifica in modo imparziale e inequivocabile come tale proposta sia del tutto fuori da logiche pratiche e strumentali, ma miri a garantire il miglior servizio scolastico per tutti nel rispetto del territorio valdarnese". Infine, alcuni chiarimenti: "La nostra analisi è partita dal bisogno di convogliare sotto un solo Istituto, la scelta di Bucine è arrivata solo in seguito ad una consulenza tecnico-formale. Proseguiremo in un percorso d'informazione per chiarire in modo inequivocabile quali sono le motivazioni della scelta. Non siamo interessati alle assemblee pubbliche in cui si vuole strumentalizzare il tema delle nostre scuole a fini politici o di una parte dell'intera popolazione, e tantomeno a chi si organizza per alimentare un clima da tifoserie che non permette una discussione civile e ragionata. Ci interessa un rapporto di collaborazione con la popolazione in cui ci sia la possibilità di un reciproco scambio di idee, perplessità e critica costruttiva".