02, Maggio, 2024

Asp Martelli, inaugurate le “Stanze degli abbracci per tornare a sentirsi vicini

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Si tratta di gazebi in nylon, che sono stati installati sia a “Casa Martelli che a “Casa Argia e che consentono un contatto sicuro tra ospiti e parenti. Presenti anche la sindaca Mugnai e l’assessore Cellai

Nelle due sedi dell’Asp “Ludovico Martelli”, casa Martelli e casa Argia, nella mattina sono state inaugurate le "stanze degli abbracci", una maniera per tornare a far sentire vicini gli anziani ai propri familiari dopo le limitazioni dovute all'emergenza sanitaria. Presenti al taglio del nastro il direttore Fabio Haag, il presidente Paolo Costantino, i sindaci Giulia Mugnai (Comune Figline e Incisa Valdarno) e Piero Giunti (Reggello), l’assessore alle Politiche sociali Simone Cellai (Comune Figline e Incisa Valdarno), alcuni operatori e professionisti della struttura e alcuni membri del cda della Martelli.

È in entrambe le sedi che, in stanze con doppio accesso (separato per ospiti e visitatori), sono stati posizionati dei gazebi in nylon, per consentire ai circa 100 ospiti delle due strutture di poter finalmente riabbracciare i propri familiari, utilizzando questa schermatura di sicurezza.

 

Tra coloro che hanno potuto usufruire della stanza anche un ex bersagliere, centenario, che ha riabbracciato il nipote.

“Dopo tanti mesi in cui è stata necessaria la cautela per proteggere i nostri anziani– spiega la sindaca Giulia Mugnai – siamo felici di inaugurare queste stanze. Si tratta di luoghi in cui i nostri nonni recuperano finalmente un contatto con i propri cari, attraverso un abbraccio, la cosa che più è mancata e continua a mancare a causa della pandemia. Questa inaugurazione, inoltre, arriva al termine della campagna vaccinale effettuata sia sugli anziani che sugli operatori, che è un ulteriore motivo per tirare un sospiro di sollievo perché completa il percorso di protezione verso gli anziani portato avanti giorno dopo giorno da chi lavora in struttura. Li ringrazio ad uno ad uno, perché oltre al lato professionale, ciascuno di loro ha messo in campo il proprio lato umano, per fungere da scudo per la salute degli ospiti ed evitare loro di incorrere in qualsiasi tipo rischio”.

 

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