Albarosa Fuccini, di Forza Italia a Terranuova, commenta la riforma della sanità voluta dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. “Già oggi l’assistenza territoriale è ridotta al lumicino. Quanto potrà contare il Valdarno?”
La riforma del sistema sanitario presentata dall'assessore Luigi Marroni che vedrebbe la riduzione delle Asl da 12 a 3, una per ciascuna Area Vasta, con il Valdarno aretino insieme ad Arezzo Siena e Grosseto suscita le perplessità e le preoccupazioni dell'esponente di Forza Italia di Terranuova Albarosa Fuccini.
"Si fa presto a dire riforma – afferma Fuccini – Per quella della sanità, Rossi ha fatto i conti per il proprio vantaggio politico senza pensare ai territori. Io oggi sono assai preoccupata per il mio, il Valdarno che, all’interno di una Asl di area vasta, rischia di vedere amplificata la propria marginalizzazione divenendo periferia della periferia. Insomma, la rivoluzione degli accorpamenti imbastita dal governatore toscano rischia di avere sulla sanità valdarnese, dove le liste d’attesa esplodono e i servizi di assistenza territoriale sono ridotti al lumicino, un impatto definitivamente devastante. E non vi sarà rimedio, dal momento che i primi cittadini della zona si troveranno a esprimere le esigenze del territorio entro una conferenza dei sindaci anch’essa d’area vasta, con una capacità di penetrazione ancor minore di adesso. Sempre ammesso, ovvio, che abbiano il coraggio politico e l’onestà intellettuale di proferir parola in difformità rispetto ai diktat del dominus Rossi".
L'esponente di Forza Italia è preoccupata per il livello qualitativo dei servizi offerti dalla sanità valdarnese in seguito alla riforma voluta dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
"Oggi – riflette Fuccini – abbiamo un ospedale che, essendo stato impoverito negli anni di segmenti di attività e relativo personale, sopporta con grande fatica un carico di lavoro ciclicamente sproporzionato rispetto agli organici attuali. Che il Santa Maria alla Gruccia operi in affanno è evidente dalle prestazioni diagnostiche e specialistiche che, soprattutto per alcune discipline, patiscono liste d’attesa addirittura al 2016, incompatibili col diritto alla salute. Allo stesso modo, il pronto soccorso affronta quotidianamente un numero fortemente impegnativo di accessi anche per patologie lievi. La Asl 8 se la prende con i cittadini, sostenendo che si recano al pronto soccorso in maniera impropria; ma quali alternative hanno, rispetto all’assenza di sanità di territorio? Di fatto, nessuna".
Infine le motivazioni apportate dal presidente Rossi non convincono la Fuccini.
"Le spese alla fine potrebbero invece moltiplicarsi attraverso l’inserimento di posizioni professionali intermedie. Lo spettro è che si tagli ancora sul sociale e, in particolare, sull’assistenza ai non autosufficienti, sempre in aumento in Valdarno più che altrove a causa dell’invecchiamento della popolazione. Insomma, per il Valdarno e per i suoi cittadini vedo solo pericoli e svantaggi da una riforma della sanità che pare procurare profitto solo a chi l’ha pensata e in termini di consenso elettorale. Nulla, nemmeno le briciole di un beneficio, ci saranno per territori decentrati. E il Valdarno, che già parte da una situazione di carenza nel sistema salute, non potrà che subire un drammatico contraccolpo".