Domenica lo scontro diretto con il Grassina che può decidere il campionato. per questo i sostenitori rossoblù vogliono riempire il Brilli Peri: striscione lungo la regionale 69, volantini dappertutto, appelli sui social network. Serve il pubblico delle grande occasioni
È la prima delle due partite che decideranno il campionato. I giocatori dovranno fare la loro parte in campo, i tifosi sanno che anche da parte loro servirà uno sforzo in più. La chiamata alle armi è iniziata: stanotte sui cancelli delle scuole elementari del Giglio, lungo la regionale 69, è apparso uno striscione che parla da solo, "Domenica ore 15 tutti in Curva Sud".
C'è fermento in città per la sfida al Brilli Peri contro il Grassina, scontro diretto tra le due squadre che condividono il secondo posto in classifica, entrambe con un solo punto di svantaggio sulla capolista Bibbiena. Che, nemmeno a farlo apposta, sarà la successiva avversaria del Montevarchi, il 15 febbraio.
In due settimane si risolverà, forse, il duello a distanza fra le tre contendenti che negli ultimi mesi hanno sempre saputo rispondersi a vicenda, colpo su colpo. Anche se l'Aquila ha fatto meglio di tutti sotto la gestione Rigucci. Prendiamo le dieci giornate con l'ex Castelnuovese al timone, comprese le prime, quando Rigucci aveva appena ereditato in blocco il gruppo di inizio stagione avendo a malapena il tempo di allenarlo e ancora senza i rinforzi di peso che sarebbero arrivati di lì a poco dal mercato (Vangi, Stefanelli e Ferri, tre fuoriclasse per la categoria): il Montevarchi ha messo insieme tre pareggi e sette vittorie, 24 dei 30 punti disponibili con tre gol subiti a fronte di 16 realizzati. Non che le altre abbiano fatto molto peggio: sette vittorie, due pari e una sconfitta per la capolista Bibbiena (23 punti su 30), sei successi e quattro pareggi per il Grassina (22 punti).
Il trend – si direbbe in economia – è favorevole all'Aquila, che ora ha 180 minuti per imprimere un'ulteriore sterzata e spostare definitivamente l'inerzia dalla sua parte. Di certo i rossoblù potranno contare sui propri tifosi, come e più di sempre. È dall'inizio della settimana che il tifo organizzato chiama a raccolta tutti gli sportivi. Sui social network non si contano più gli appelli e per i meno avvezzi al digitale stanno comparendo ovunque volantini che invitano a non mancare, nel nome di una fede che "non conosce categoria". E, categoria a parte, sembra di respirare proprio la stessa eccitazione dei fasti di qualche anno fa.