Dopo la riunione sugli ambiti territoriali che si è svolta a Bucine, e con il termine della stagione turistica estiva, seppur positiva, ora il territorio pensa al futuro del settore. Migliorare l’accoglienza e la ricettività potendo cooperare: questo l’obiettivo per il 2019
Conclusa la stagione turistica del 2018, si guarda già oltre, a ciò che sarà la prossima estate per il comune di Bucine, la Valdambra, e la possibile partecipazione all’Ambito Valdarno, una possibilità, questa, che permetterebbe di raggiungere un gradino più alto nella promozione del territorio. A ribadirlo sono i gestori delle strutture ricettive, i quali si aspettano molto dall’eventuale costituzione dell’ambito.
“Quella riunione sugli ambiti è stata più che utile – spiega un agronomo di Bucine, gestore da più di 20 anni di attività agrituristica – dobbiamo essere uniti non solo come comuni, anche gli operatori turistici devono porsi nella condizione di collaborare così da poter realizzare una valida promozione. Quella appena trascorsa è stata una stagione anomala rispetto al solito: abbiamo avuto una bassa stagione durante aprile/maggio, seguita da un concentramento nei mesi di luglio/agosto e agli inizi di settembre, e ad oggi la stagione è finita con una leggera crescita".
Una presenza turistica, dunque, che resta concentrata in pochi mesi: "A mio avviso, tuttavia – commenta – ci sono le condizioni per incrementare sostanzialmente presenze e posti letto, sempre se le strutture ricettive del futuro Ambito saranno disposte a cooperare assieme. Visto l’odierno approccio al turismo i tempi sono cambiati, è diventato importantissimo fare divulgazione su tutti i livelli, una comunicazione costante di alta qualità che attragga l’attenzione di chi andrà a navigare e cercare offerte sul web. A lungo termine tutto ciò può funzionare, soprattutto se chi sarà chiamato a gestire l’ambito territoriale avrà una visione turistica lungimirante e per macroarea”.
Anche l’assessore alla promozione del territorio, Nicola Benini, interviene sul possibile fondamento dell’ambito territoriale e sulle sue eventuali opportunità per il comune di Bucine: “Un discorso è promuoversi a livello di singolo comune, cosa che noi ci siamo già impegnati a fare da un paio d’anni ritenendoci soddisfatti dei risultati avuti; un altro è ferlo come Ambito. Se vogliamo affacciarci ad affari internazionali e fiere del turismo, il singolo comune non ha la forza per farlo: invece un Ambito omogeneo, ben definito, potrebbe permetterci di raggiungere mercati fino ad ora inaccessibili”.
“Se il progetto riuscisse – conclude Benini – il primo passo da fare sarà avere una rete d’informazione turistica preparata, che sappia dare le giuste informazioni al turista che soggiorna nei nostri territori, con un ufficio centrale a coordinare i vari uffici turistici comunali. Ovviamente si dovrà puntare sulle leve attuali del turismo, che col tempo si è evoluto: se fino a qualche anno fa era sufficiente consegnare le chiavi dell’appartamento immerso nella campagna toscana, oggi non basta più, ed è necessario cambiare modalità e approcci, ad esempio intercettando un turismo di matrice sempre più 'esperienziale'. Le nostre strutture ricettive dovrebbero coinvolgere il cliente in attività quotidiane della vita contadina, indurlo in esperienze di trekking, visite particolari, degustazioni in cantina, più una serie di attività che noi incentiviamo e promuoviamo assieme alle aziende turistiche del comune. Già per il 2019 riuscire a mettere in moto alcuni di questi tasselli sarebbe un ottimo risultato”.