23, Dicembre, 2024

Moby Dick Festival: Giuseppina Manin racconta la storia di Marija Judina, la pianista che commosse Stalin

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Prosegue, a Terranuova Bracciolini, il Moby Dick festival giunto alla sua quarta edizione. Sul palco del festival, hanno dialogato il giornalista Wlodek Goldkorn, che è stato per molti anni il responsabile culturale de “L’Espresso” e la giornalista e scrittrice Giuseppina Manin, autrice del libro “Complice la notte”, pubblicato da Guanda, che narra la storia vera di Marija Judina, la grande pianista russa che fu capace di commuovere Stalin.

Goldkorn ha introdotto l’opera letteraria della Manin, la quale da anni collabora alle pagine Spettacoli e Cultura del Corriere della Sera ed è grande esperta di teatro, cinema e musica. “Complice la notte” tratteggia con eleganza il personaggio controcorrente e assolutamente coraggioso di Marija Judina, che la storia vuole essere stata capace di provocare una tale ammirazione in Stalin che, sentendola suonare Mozart alla radio di Mosca, fu indotto a telefonare per chiedere la registrazione.

La Manin ha descritto con dovizia di particolari, non solo le caratteristiche fisiche della bella pianista russa, ma soprattutto le sue peculiarità caratteriali e quegli aspetti del suo essere al tempo stesso strana, coraggiosa, altruista, religiosa e determinata che ne hanno fatto un personaggio fuori da ogni schema, oltre che una pianista geniale. La storia narrata nel romanzo “Complice la notte” ricorda anche che Stalin mandò a Marija Judina un biglietto e dei soldi come ringraziamento per la registrazione e lei, fiera e ribelle, seppure vivesse quasi al limite della povertà, donò l’intera somma al pope e scrisse un biglietto al dittatore russo per informarlo di aver fatto tale donazione ed aggiungendo di pregare per i suoi peccati e per il male che egli stava infliggendo alla Russia.

Al termine del dialogo, Goldkorn ha chiesto alla Manin se l’arte può avere il potere di influire sugli animi umani e, soprattutto, su quelli di personaggi solitamente ricordati per le loro atrocità.

Prima dei saluti, dopo un’ora dall’inizio dell’evento e trascorsa in un soffio, Goldkorn ha voluto stimolare il pubblico a porre delle domande, a testimonianza di una forte interazione e partecipazione.

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