La Cooperativa sociale Giovani Valdarno e il Consorzio Zenit replicano alle parole del sindaco di Bucine, Nicola Benini, su quanto stato fatto per la casa di riposo, colpita duramente dal contagio nella prima ondata. E spiegano perch hanno deciso di non partecipare al nuovo bando di affidamento della gestione
Arriva a distanza di pochi giorni, la replica dei gestori della Rsa Fabbri Bicoli alle parole del sindaco di Bucine, Nicola Benini. Il primo cittadino, dopo l'intervento della FP Cgil che lo aveva accusato di non aver rispettato le promesse, aveva annunciato il cambio di gestione previsto per maggio e aveva aggiunto che "se la casa di riposo di Bucine è rimasta aperta, e ha garantito il lavoro a tutte le persone che ci sono è grazie alla determinazione dell’amministrazione del Comune di Bucine e al Sindaco". .
Parole che però non sono piaciute agli attuali gestori della casa di riposo, e cioè la Cooperativa sociale Giovani Valdarno e il Consorzio Zenit. "La quasi totalità degli ingenti costi che la pandemia ha imposto per tutelare la salute e la sicurezza sia degli ospiti che delle lavoratrici e dei lavoratori della RSA sono stati sostenuti dalle nostre aziende – spiegano – i ristori erogati ad oggi dalla Regione attraverso il Comune di Bucine, di cui ha parlato il sindaco Benini nelle sue dichiarazioni, rappresentano solo un’integrazione minima delle spese affrontate dalla cooperativa Giovani Valdarno e dal Consorzio Zenit".
Poi l'attacco si fa più diretto: " Il Comune di Bucine ha disatteso tutti gli impegni che aveva assunto, in diverse sedi, con le nostre aziende e con i rappresentanti sindacali rifiutando, nella realtà, ogni partecipazione alle spese che l’emergenza sanitaria ha imposto e di cui l’ATI si è fatta responsabilmente carico per affrontare la pandemia. In virtù di questi fatti, esprimiamo un certo stupore per la superficiale e strumentale ricostruzione compiuta dal sindaco di Bucine che, tra le altre cose, si attribuisce il merito esclusivo di aver garantito l’apertura dell’RSA e il lavoro a tutte le persone che vi operano".
"Con profonda amarezza – continuano i gestori della Rsa – riscontriamo nelle sue parole la completa assenza di riconoscimento per l’enorme sforzo umano, professionale ed economico sostenuto dalle nostre aziende in questi difficilissimi mesi per garantire la sicurezza dei lavoratori e nell’esclusivo interesse degli anziani ospiti. Per tutta la durata del nostro incarico, e in modo particolare di fronte all’emergenza che stiamo attraversando, abbiamo operato con uno spirito di responsabilità sociale che purtroppo non ha trovato riscontro nelle parole e nelle azioni del sindaco di Bucine. Proprio a causa della rottura del rapporto di fiducia con l’Amministrazione Comunale, Giovani Valdarno e Zenit hanno deciso di non partecipare alla nuova gara d’appalto per la gestione della struttura, riservandosi di agire legalmente a tutela del proprio operato e delle proprie aziende".