La pandemia ferma gli eventi in presenza ma non le celebrazioni per la data dell’abolizione della pena di morte nel Granducato
Nata per ricordare una grande conquista di civiltà, la Festa della Toscana ha sempre rappresentato per la Comunità di Cavriglia e proprio per i cittadini più giovani, un evento per interrogarsi e discutere sul nucleo dei valori civili da preservare, trasmettere e promuovere. Quest'anno, considerata l'attuale pandemia e l'impossibilità di creare eventi in presenza, il messaggio partirà simbolicamente dal palazzo comunale illuminato dei colori del Gonfalone della Regione Toscana.
"La speranza è che quest'anno rappresenti un “unicum” per un evento che ha visto gli amministratori impegnati sempre in prima linea sul campo di diritti, delle libertà, della tolleranza, ma anche della valorizzazione delle identità e sono state soprattutto al centro di esperienze radicate e percorsi formativi più ampi. Negli anni, nel giorno della festa della Toscana, che ricorda l'abolizione della pena di morte nel Granducato, Cavriglia ha visto la recitazione dell'Editto da parte di Alessandro Benvenuti, l'attivazione di corsi di avviamento allo studio di uno strumento, la realizzazione di pubblicazioni come “Quadri del risorgimento valdarnese” o il “Quaderno dei diritti” da parte degli studenti".