21, Dicembre, 2024

Valdarno fiorentino, l’allarme di Cna: “Dopo otto mesi di pandemia, oggi è moria di nuove imprese”

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L’avvio di nuove imprese segna un preoccupante -17% secondo i dati di Cna Valdarno Valdisive. La presidente Sandra Pelli: “Il sistema dei ristori non funziona. Servono aiuti in base alla diminuzione di fatturato”. Le richieste dell’associazione

Sono 6.968 le imprese oggi attive in Valdarno fiorentino e in Valdisieve, con un calo davvero esile: appena lo 0,3% in meno di un anno fa. Un sistema economico che sembra dunque tenere, ma a preoccupare è invece la forte diminuzione dell’attitudine a fare impresa: le nuve iscrizioni nel registro delle imprese segnano quest'anno addirittura un calo del -17% rispetto al 2019. E su questo si basa il grido d'allarme di Cna Valdarno Valdisieve.  

“Abbiamo un’economia in forte sofferenza, che non è sostenuta come dovrebbe – commenta Sandra Pelli, presidente di CNA Valdarno Valdisieve – in primis con i ristori basati sulla logica paradossale dei codici Ateco, come se esistesse una filiera non colpita dalla pandemia in corso, a parte la grande distribuzione. Siamo riusciti a far inserire nel Ristori bis categorie come lavanderie industriali, fotografi, pizzerie a taglio, rosticcerie in prima battuta escluse, ma tante ne mancano ancora". 

"Abbiamo già presentato un emendamento per ricomprendervi le tintolavanderie non industriali, le imprese operanti nel trasporto merci, specie quello legato al settore della ristorazione, l’ampio settore dell’artigianato artistico legato a fiere, mercati e al turismo. Fermo restando che la scelta più opportuna, che chiediamo da giorni, è quella di una concessione del fondo perduto per ogni impresa, da concedersi in base alla diminuzione di fatturato, uscendo dalla logica dei codici Ateco", sottolinea Pelli.

La presidente della Cna locale chiede “aiuti per gli affitti da giugno a dicembre, concedendo il credito d'imposta ai proprietari e agli affittuari un reale sconto sull'affitto; stop agli acconti di fine novembre per il 2021; tassazione per cassa; la rinegoziazione di tutti i mutui per diminuire (in base alla diminuzione di fatturato registrata ed attesa da ogni impresa) la rata mensile, allungando la vita del mutuo, senza spese ulteriori e a bassi interessi; l’immediata disponibilità nelle casse di Ebret dei denari necessari per pagare la cassa integrazione artigiana per i mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre ancora scoperti”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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