Richieste in netta controtendenza con quelle di Confcommercio. “Riaprire via Cennano al traffico è una decisione assurda e fuori dal tempo”, sostengono un gruppo di cittadini, abitanti, artigiani, professionisti del centro storico. Che chiedono al sindaco: “Non prenda decisioni prima di averci ascoltati”
L'hanno chiamata 'operazione salva l'uovo": l’uovo urbanistico della città murata, l'ovale simbolo storico del centro di Montevarchi; e l’uovo ideale, da cui nasce la nuova comunità. Così un nutrito gruppo di cittadini, residenti, artigiani, professionisti del centro storico lanciano la campagna a favore dell'area pedonalizzata, e contro la riapertura al traffico.
L'appello è diretto al sindaco Francesco Maria Grasso e alla Giunta, che in queste ore sta per decidere sul futuro assetto del centro storico. Martedì scorso era arrivata la richiesta di Confcommercio: dal sapore tutto diverso. Tra quelle proposte, la riapertura al traffico di via Cennano, oltre all'ampliamento dell'orario di accesso alle auto su via Roma. Richieste che potrebbero essere accolte, o almeno questa sembra la direzione politica.
"Prima di decidere, ascolti anche le nostre richieste", chiedono i promotori di 'Salva l'uovo'. Che spiegano: "La chiusura al traffico di via Cennano e la sua ripavimentazione, senza più marciapiedi né dossi, ha fatto sì che i cittadini si riappropriassero in maniera del tutto naturale dello spazio, semplicemente uscendoci".
"Abbiamo scoperto che se spariscono le macchine, soprattutto in una via stretta come quella, le persone camminano e passano in bicicletta, escono fuori i bambini e giocano, e noi che abbiamo visto tutto questo abbiamo respirato non più i gas di scarico ma un’aria di civiltà vera, antica e allo stesso tempo un modello prezioso per i tempi futuri. Un modello di società che è di nuovo possibile, in cui l’esempio viene da bambini di origini diverse e età diverse che giocano insieme".
"La decisione che sappiamo sta prendendo in queste ore, che probabilmente ha già
preso la giunta comunale di Montevarchi purtroppo distrugge tutto questo patrimonio: riaprire in maniera acritica e senza nessuna limitazione via Cennano al traffico delle auto è una decisione assurda e fuori dal tempo. Lo è sul piano sociale perché distrugge il tessuto che si era iniziato a creare spontaneamente, e lo è sul piano pratico perché dopo aver ripavimentato la strada in quel modo, la riapertura alle auto moltiplica la pericolosità all’ennesima potenza: non ci sono più marciapiedi, dossi dissuasori, sarebbe una decisione semplicemente sciagurata".
Il 5 dicembre si terrà una iniziativa pubblica promossa proprio da quelle aziende, persone, residenti che sottoscrivono la proposta di 'Salva l'uovo'. Sono in tanti, e a questi si unisce anche Valdarnopost: che proprio in via Cennano a Montevarchi ha la sua sede. Intanto, i promotori dell'iniziativa rilanciano un documento redatto nei mesi scorsi da altri cittadini e rimasto inascoltato, finora.
"Premesso che la situazione del traffico nel centro storico aveva raggiunto, prima dell’inizio dei lavori del Piuss, livelli di guardia tali da compromettere le aspettative di sicurezza dei cittadini […[ chiediamo al sindaco:
– di prendere quei provvedimenti, già previsti nell’ordinanza collegata all’attuazione del Piuss, tesi a ridurre il traffico nella zona storica della città, in particolare impedendo, a chi viene dal Pestello, la svolta verso via Cennano e via Roma, permettendone l’accesso ai residenti, all’attività di carico-scarico, ai proprietari di garage e mantenendo via Roma aperta al traffico dalle 6 alle 10;
– l’adozione di provvedimenti, sia nelle ztl che nelle strade circostanti il centro cittadino, tesi a limitare stili di guida che possano arrecare un potenziale pericolo ai pedoni, con particolare riferimento ai limiti di velocità (zona 30);
– attivazione delle aree di sosta nei pressi del centro storico previste dal regolamento urbanistico che siano ragionevolmente fruibili dai residenti e dai frequentatori del centro che più risentono della carenza dei parcheggi;
– l’individuazione di valide alternative per incentivare l’affluenza al centro storico; ad esempio l’istituzione di parcheggi con 20’ di sosta gratuita;
– di prevedere un serio studio al fine di accertare se siano rispettati i parametri di alternanza tra parcheggi a pagamento e posti auto a libera fruizione nella zona centrale della città;
– di prevedere l’installazione di rastrelliere per biciclette e di completare la rete delle piste ciclabili cittadine".